La Nuova Sardegna

Sassari

La villa e la truffa alla Totò «Io, vittima di Mondelli»

di Elena Laudante
La villa e la truffa alla Totò «Io, vittima di Mondelli»

Nel 2005 Giovanni Sulas paga l’anticipo al costruttore per una casa a Usini poi scopre la verità: l’immobile è di una famiglia che ora lo obbliga a lasciarlo

21 giugno 2012
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SASSARI. Verrebbe da paragonarla all’episodio di Totò che vende la Fontana di Trevi. Se in ballo non ci fosse la storia di una famiglia che rischia di vedere bruciati i risparmi di una vita. E tutto perché li ha versati come anticipo sull’acquisto di una casa ad un costruttore che non ne era proprietario. Giovanni Battista Sulas, 39 anni, sassarese, dipendente pubblico, aveva pagato all’impresario Pier Salvatore Mondelli 105 mila euro, sul prezzo di 175mila, prima di entrare in una villetta di Usini, lottizzazione Pala ’e Cariasa. Il 23 luglio 2005, in cambio degli assegni aveva ricevuto le chiavi, in attesa di firmare il rogito. «Ma quel rogito non arrivava mai: Mondelli rinviava di continuo, fino a quando non ho scoperto che mi aveva venduto qualcosa che non gli apparteneva», racconta Sulas. È una delle “vittime” della società Mondelli Costruzioni Srl, stata dichiarata fallita nel 2010. Oggi il costruttore è indagato per bancarotta fraudolenta, in concorso con il notaio Gino Maniga, presunto socio occulto (estraneo a questa vicenda). Anche secondo la magistratura Sulas è stato vittima di una truffa. Eppure il pm Giovanni Poercheddu nel 2011 ha dovuto mandare in archivio l’inchiesta aperta pochi mesi prima: il reato era già prescritto, essendo già trascorsi 6 anni dal compromesso del 2005. Ora Sulas rischia di dover abbandonare la sua villetta con taverna e giardino su intimazione dei veri proprietari, i coniugi Chessa-Delogu. Un passo indietro per fare chiarezza. Prima che Mondelli venda l’immobile a Sulas, nel 2005, parte di Pala Cariasa appartiene ai Chessa-Delogu, famiglia di Usini. L’8 marzo 2004 firmano davanti al notaio Giovanni Maniga (fratello del professionista indagato, estraneo all’inchiesta) un contratto di compravendita-appalto con Mondelli: in pratica, lui compra 31 lotti a 299mila euro, ma non li paga, perché in cambio si impegna a realizzare su 6 dei 31 lotti 4 villette e 2 ville di lusso,che deve restituire ai Chessa-Delogu. Solo che nel frattempo, nel 2005, vende una delle 4 villette: a Giovanni Battista Sulas, ovviamente ignaro dell’accordo siglato un anno prima. Accordo che resta a lui sconosciuto fino a quando i Chessa-Delogu non capiscono che Mondelli non rispetterà i patti. Allora comunicano a Sulas che quella casa in realtà appartiene a loro e nel 2009 gli intimano di abbandonarla. Non prima di avergli proposto una soluzione, attraverso il legale Carlo Pinna Parpaglia: comprarla di nuovo, a circa 180 mila euro. Solo che Sulas tutti i suoi soldi li ha dati a Mondelli, contro il quale vince una causa. Ma senza alcun esito, perché la società di Mondelli è fallita. A Sulas non resta che inserirsi tra i creditori, e aspettare di riavere i suoi 105mila euro. Ma a settembre i Chessa-Delogu potrebbero vincere la causa e costringerlo a lasciare la villetta.

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