La Nuova Sardegna

Sassari

giustizia lumaca

Lesioni alla paziente: medici a processo a reato già “estinto”

di Elena Laudante
Lesioni alla paziente: medici a processo a reato già “estinto”

SASSARI. Tra la fine del 2005 e l’inizio del 2006 una signora di 61 anni perse la vista dall’occhio sinistro, dopo visite e un intervento all’ospedale di Ozieri. Due anni fa la magistratura aveva...

05 luglio 2012
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SASSARI. Tra la fine del 2005 e l’inizio del 2006 una signora di 61 anni perse la vista dall’occhio sinistro, dopo visite e un intervento all’ospedale di Ozieri. Due anni fa la magistratura aveva ricostruito la vicenda e individuato le presunte responsabilità nell’operato di tre medici, oggi imputati. Eppure, a quasi due anni dalla chiusura dell’inchiesta, ieri mattina non è stato possibile nemmeno aprire il processo di primo grado a causa di un difetto di notifica a uno degli imputati. Anche se nel frattempo, quegli stessi imputati erano già passati per l’udienza preliminare. Il giudice Rita Serra ha dovuto rinviare al 9 gennaio 2013, quando sarà troppo tardi: saranno trascorsi tre mesi dalla data di prescrizione del reato. La paziente che ha perso l’occhio, dunque, non potrà mai sapere se quanto le è accaduto è frutto di «negligenza, imperizia, imprudenza» dei medici, oppure della sfortuna. Sta ai camici, eventualmente, rinunciare alla prescrizione. Gli imputati sono il primario del reparto di Oculistica dell’ospedale Segni Francesco Zanetti, 62 anni di Alghero, il chirurgo Carlo Vincenzo Piu, 58 anni, originario di La Maddalena, e il collega Ivan Satta, 61 anni, di Ozieri, tutti accusati di lesioni colpose, assistiti dagli avvocati Lorenzo Galisai, Nicola Satta e Antonio Secci.

Queste le imputazioni delineate dal pm Maria Grazia Genoese. La donna andò al Segni, per la prima visita, il giorno di Natale del 2005; di guardia c’era Piu che decise di dimetterla «pur in presenza di una diagnosi di distacco retina, procrastinando l’intervento», è l’imputazione. Anche la tecnica operatoria usata il 10 gennaio da Piu e Satta, secondo il pm, fu sbagliata, poi corretta il 13 febbraio, ma in un altro ospedale. Quando ormai era tardi, come lo tardi arriverà la giustizia.

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