La Nuova Sardegna

Sassari

Troppi tagli, cala il sipario sui festival in Sardegna

di Silvia Sanna
Troppi tagli, cala il sipario sui festival in Sardegna

Ridotti dalla Regione i fondi per gli eventi, alcuni operatori si arrendono: «Da soli non possiamo andare avanti»

02 agosto 2012
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SASSARI. Neanche ai piani alti si sta tranquilli. I tagli sono più democratici della crisi economica e nella spending review del mondo della cultura, fanno male anche alla nobiltà, cioè agli eventi identitari che promuovono l’immagine della Sardegna sui palcoscenici internazionali. Fanno parte della fascia A e sono tredici, nell’elenco ecco i Candelieri di Sassari e Sant’Efisio a Cagliari, ma anche il Redentore di Nuoro e la Sartiglia di Oristano. Devono fare i conti con finanziamenti ridotti del 21 per cento che, nel caso della faradda sassarese, si traducono in -70mila euro provenienti dalla Regione, assessorato al Turismo. La sforbiciata c’è ma è poco più di un graffio rispetto a quello che accade nei piani bassi della classifica. Se la cavano i 43 eventi inseriti nella fascia B, non identitari ma comunque di consolidato rilievo turistico (tra questi, per esempio, Time in Jazz a Berchidda e il festival Isole delle storie a Gavoi): anche in questo caso, il taglio è del 21 per cento. Gli sfigati stanno più sotto in graduatoria: fascia C (eventi a carattere territoriale) e fascia D (sagre, manifestazioni religiose). Sino a ieri mattina, per il lungo elenco di festival, appuntamenti e iniziative musicali, teatrali e di danza, non c’era un euro. Poi, l’assessorato ha tirato fuori dal cilindro ulteriori 350mila euro rispetto ai 2,6 milioni stanziati con la delibera del 29 maggio scorso: serviranno per contribuire alla realizzazione di ulteriori 67 eventi. E i fondi stanziati dalla Cultura per i festival letterari? Anche qui il taglio si sente: simile divisione in fasce, (successiva alla valutazione dei progetti da parte di una commissione giudicante), e attribuzione di un punteggio sulla base del quale si quantifica il contributo da concedere, dal 100 al 70 per cento dell’importo totale richiesto. Una selezione rigida, che ha portato all’accoglimento di 16 domande su 66 (20 erano state immediatamente scartate) e al declassamento di alcune iniziative, con conseguente riduzione del contributo stanziato. Uguale per tutti, anche in questo caso, un taglio iniziale che oscilla tra il 10 e il 15 per cento rispetto al 2011.

Festival a rischio. A incidere in misura maggiore, in attesa di capire come saranno distribuiti i 350mila euro aggiuntivi deliberati ieri, sono i tagli dell’assessorato al Turismo. Che a causa di circa 3milioni in meno disponibili rispetto al 2011, con la delibera del 29 maggio aveva scelto di dare priorità agli eventi inseriti nella fasce A e B, escludendo quelli nelle due categorie inferiori. E nell’ambito della stretta generale, ha rimescolato la graduatoria declassando alcuni appuntamenti o promuovendone altri nella fascia superiore. Alcuni appuntamenti, alla notizia dell’assenza dei contributi, sono stati annullati. Altri rinviati a data da destinarsi, altri ancora hanno scoperto a cose fatte che non sarebbe arrivata una quota dei finanziamenti, sulla base dei quali erano stati stabiliti il programma e il compenso per gli artisti. E c’è chi ha organizzato manifestazioni e conferenze stampa per denunciare sia i tagli, sia i ritardi delle istituzioni nell’assegnazione dei fondi.

Giù il sipario. Chi saluta, almeno per quest’anno, è Animar, festival internazionale del teatro di animazione del Mediterraneo, organizzato a Teulada dalla compagnia di animazione Is Mascareddas. La sesta edizione, in programma a fine luglio, è stata annullata. O meglio è andata in scena in forma ridotta e con un titolo significativo: SenzAnimar. C’erano i burattini, le marionette e gli spettacoli circensi, mancavano invece gli ospiti internazionali. «Impossibile pagarli – spiega il direttore artistico Tonino Murru – perché il nostro festival è sceso dalla fascia B alla fascia C, cioè tra quelli che secondo la delibera di fine maggio non avevano diritto a ottenere i contributi. In assenza di quei 25mila euro sui quali facevamo affidamento, su un budget totale di circa 60mila, siamo stati costretti a rinunciare».

Nella stessa situazione c’è Marina Cafè Noir, festival letterario che a settembre avrebbe dovuto festeggiare il decennale. Il festival non si farà, almeno non entro l’estate nelle strade del quartiere Marina a Cagliari, per due ragioni: contributi mai arrivati e altri stanziati fuori tempo massimo. Spiega Franziscu Scanu, uno dei sei componenti dell’associazione Churmo: «Noi abbiamo subito una doppia stecca, anzi tripla. Il Turismo ci ha declassato in fascia C, la Cultura ha deciso di concederci 35mila euro invece dei 50mila dell’anno scorso, e il Comune non ci ha mai dato i 29mila euro deliberati nel 2011. L’appuntamento salta. Speriamo, se ci saranno le condizioni, di organizzarlo entro la fine dell’anno. Ma certo non sarà uguale a prima».

Evento sì, soldi no. La vicenda di Abbabula, il festival organizzato a Sassari dalla cooperativa «Le ragazze terribili», è ancora diversa. L’appuntamento di musica e teatro, organizzato a maggio dietro precisa richiesta delle istituzioni per destagionalizzare gli eventi, erano state un successo. Poi, ai primi di giugno, la scoperta: i 24mila euro dall’assessorato al Turismo non sarebbero arrivati. Le Ragazze terribili hanno presentato un ricorso, chiedono spiegazioni sulle motivazioni che hanno portato all’inserimento nella più fortunata fascia B di un paio di eventi che prima stavano insieme ad Abbabula in C. Ora, con il nuovo stanziamento, la situazione potrebbe risolversi. Per ora, visto che per l’anno prossimo le nubi sul mondo dei festival si annunciano ancora più scure.

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