La Nuova Sardegna

Sassari

«L’omaggio va fatto solo alla Madonna»

«L’omaggio va fatto solo alla Madonna»

L’arcivescovo padre Paolo Atzei interviene dopo la “bonaria sgridata” nella notte dei candelieri

19 agosto 2012
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SASSARI. Macchè offeso, il vescovo non si è offeso per l’«inchino sbagliato» fatto alla municipalità; piuttosto perchè l’omaggio della bandiera del gremio dei Massai (i primi che - secondo il tradizionale cerimoniale -, entrano nella chiesa di Santa Maria di Betlem) va fatto solo alla Madonna dell’Assunta, a cui è dedicata la festa di Ferragosto. Si scioglie un Voto e quindi si deve ringraziare l’Assunta per la sua intercessione.

Così l’arcivescovo turritano, padre Paolo Atzei, precisa i contorni di un episodio che si è verificato la notte del 14 agosto in chiesa. Un episodio che qualche giornalista ha annotato e riportato nelle cronache.

Secondo Padre Paolo, invece, si è data troppa attenzione a un piccolo momento. Che, però, ha fatto notizia, trovando eco sul giornale.

Comunque, il vescovo sottolinea adesso che «non si è trattato dell'omaggio della bandiera prima al sindaco poi all'arcivescovo, che si sarebbe offeso; l'offesa non riguarda l'arcivescovo, ma la mancanza di rispetto del regolamento stabilito ventisette anni fa dal venerato predecessore monsignor Salvatore Isgrò».

E chiarisce che l'omaggio della bandiera andava fatto solo all'Assunta, mentre all'arcivescovo e al sindaco va riservato semplicemente un inchino, così come hanno fatto tutti gli altri nove gremi.

E monsignor Atzei aggiunge la cronaca dell’episodio che lo ha reso protagonista sul giornale: «Dopo essermi avvicinato all'obriere e aver ricordato questo rituale condiviso ormai da tutti i Gremi, egli (l'obriere) ha ribattuto, dimenticando quanto stabilito da anni: "Ma noi rispettiamo la tradizione da almeno cento anni". Ho ribattuto: "Però non obbedite al vescovo (mons. Isgrò, ndr)", che, nel caso, quella tradizione ha abolito, perché non più in sintonia con la disciplina liturgica».

«Pacatamente», precisa ancora l’arcivescovo turritano, ogni anno «cerco di far capire alla comunità cristiana di Sassari e a tutta la diocesi che il senso religioso della 'faradda', anche o proprio perché di fatto celebrato dalla componente ecclesiale laicale, rimane tale per l'ispirazione, il proposito, la tradizione celebrativa del Voto, da oltre cinquecento anni, fra cui l'accoglienza e il suo scioglimento, riconosciuto, da parte del padre Guardiano del Convento di Santa Maria in Betlem».

L’altra questione riguarda invece il ritardo, quest’anno più dilatato del solito, che i gremi hanno accumulato nella Discesa: l’ingresso in chiesa deve avvenire a mezzanotte. «Non mi stancherò mai di ripetere che l'orario di conclusione della discesa - conclude Atzei -, tra i tanti elementi della tradizione custoditi gelosamente (e ne rendo merito ai Gremi), non può essere un optional, va rispettato come parte integrante dell'adempimento del Voto».

Tutto chiarito, quindi. L’episodio si è verificato, ma il vescovo ne precisa i motivi. Nessuna offesa, solo il rispetto di un regolamento. Si vedrà il prossimo anno se la “sgridata bonaria” (così si era scritto sul giornale), sarà ascoltata. E se gli orari saranno tassativamente rispettati. (v.m.)

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