La Nuova Sardegna

Sassari

Nella spiaggia Cabu Aspru regna l’anarchia

Nella spiaggia Cabu Aspru regna l’anarchia

I proprietari dei terreni che confinano con Fiume Santo sul piede di guerra: «Intervenga il Comune»

19 agosto 2012
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SASSARI. Nei sedici ettari di terreno privato in località Cabu Aspru, vicino al mare di Fiume Santo, quotidianamente i bagnanti parcheggiano le loro macchine oppure provocano danni al terreno già seminato come fossero a casa propria. Una situazione che sta diventando insostenibile per i proprietari della vasta campagna, che più di una volta si sono rivolti agli agenti della Forestale per denunciare l’abuso e i danni che provocano le numerose persone che si recano nella spiaggia vicino alla centrale elettrica. «Lasciano buste di mondezza e sporcizia varia da tutte le parti – lamentano i proprietari – e tagliano anche alberi per magari avere la legna per poi fare il fuoco dell’arrostita».

La proprietà non è interamente recintata, solamente la parte dove trascorrono momenti conviviali i padroni della terra, ma c’è il cartello che indica chiaramente che non si può entrare in quei terreni e meno che mai parcheggiare la propria auto per poi andare sulla spiaggia.

Le marmitte catalitiche vicino al fieno, tra l’altro, sono elemento di pericolosità che possono provocare incendi. «Vorremo che l’amministrazione comunale di Sassari venisse a vedere cosa succede da queste parti durante l’estate – chiedono i proprietari – perché siamo nei confini della città capoluogo e non è per niente piacevole vedere lo sconcio che combinano le persone che vogliono andare in questo tratto di mare».

Da quando l’amministrazione di Sorso ha istituito i parcheggi a pagamento in diverse discese a mare, intere famiglie si sono trasferite in altri arenili per passare una intera giornata di mare senza il supplemento del posteggio. La spiaggia di Fiume Santo proprio quest’estate sta registrando un boom di presenze senza precedenti, che però mostrano poca attenzione verso terreni privati soprattutto in materia di decoro urbano. I proprietari chiedono controlli più costanti agli enti preposti, evitando ai trasgressori di inquinare le campagne altrui e lasciare i propri rifiuti come fossero davanti a discariche a cielo aperto. Servirebbe forse un servizio di vigilanza da parte della polizia municipale di Sassari.

«Non possiamo fronteggiare da soli questo tipo di situazioni – concludono i proprietari del terreno – e chiediamo un supporto affinché si ripristini lo stato corretto delle cose sanzionando chi lascia rifiuti nelle campagne altrui o addirittura taglia gli alberi per i propri comodi».

Gavino Masia

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