La Nuova Sardegna

Sassari

Anche Italia Nostra si schiera contro la mega centrale

Anche Italia Nostra si schiera contro la mega centrale

Il progetto presentato a Cossoine dalla Energo Green per un impianto fotovoltaico su un terreno di 160 ettari

29 agosto 2012
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Anche Italia Nostra scende in campo contro la mega centrale solare termodinamica nella piana di Cossoine. Il presidente regionale dell’associazione ambientalista, Graziano Bullegas, ha presentato al Savi (Servizio valutazione impatti) le osservazioni alla procedura di verifica/screening richiesta dalla Energogreen Renewables alla Regione. «Si tratta - si legge nel documento - di un impianto di circa 30 Megawatt di potenza installata, 160 ha di terreno occupato da specchi e acciaio, un’estensione circa 6 volte più ampia della superficie occupata dai centri abitati di Cossoine e Giave. Un intervento fortemente invasivo – prosegue il documento - una grave offesa al territorio e al paesaggio, uno stravolgimento senza precedenti di questi luoghi che rappresentano elementi essenziali di riconoscibilità e di leggibilità dell’identità territoriale. L’intervento, oltre al deturpante impatto paesaggistico, potrà compromettere le attuali e future attività agricole della zona, in palese contrasto con gli stessi strumenti urbanistici dei comuni di Cossoine e Giave, e con le norme urbanistiche per le zone agricole». Italia Nostra richiama anche l’altro intervento già realizzato a Campu Giavesu, con i due impianti fotovoltaici di circa 40 ettari, per cui, se venisse autorizzato anche il nuovo impianto risulterebbero occupati complessivamente 200 ettari di territorio agricolo, con una potenza complessiva (tra installata e richiesta) di circa 50 MWe. «Si pone quindi - scrive Italia Nostra - il serio problema dell’effetto cumulativo del notevole impatto ambientale che l’insieme delle centrali elettriche potrebbero arrecare all’area agricola interessata». Altre osservazioni muove l’associazione ambientalista alle cosiddette “opere di mitigazione”, che probabilmente aumenterebbero l’impatto visivo. «Attorno alla pianura individuata per l’ubicazione dell’insediamento - aggiunge il documento - sono presenti numerosi nuraghi, alcuni dei quali sono davvero prossimi alla recinzione dell’impianto solare termodinamico. La vallata circondata dai nuraghi è un importante sito culturale che risulterebbe gravemente danneggiato dalla presenza della distesa di specchi e acciaio». Ma «anche le numerose specie di avifauna stanziale e migratoria – nell’area nidifica anche la cicogna - subirebbero un danno irreversibile dalla trasformazione dell’habitat». Per tutti questi motivi Italia Nostra ha chiesto al Savi che l’impianto termodinamico solare a concentrazione della Energo Green venga considerato inammissibile o, in subordine, sia sottoposto a Valutazione di impatto ambientale.

Mario Bonu

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