La Nuova Sardegna

Sassari

Spazio, astronauti a caccia di forme di vita nelle grotte sarde

Spazio, astronauti a caccia di forme di vita nelle grotte sarde

Si preparano a una missione sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) e dovranno addestrarsi ad andare in cerca di forme di vita nel sottosuolo. La missione al via il 7 settembre - FOTO

06 settembre 2012
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SASSARI. Per allenarsi a lavorare nello spazio, gli astronauti che si preparano ad una missione sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) dovranno addestrarsi ad andare in cerca di forme di vita nel sottosuolo, in alcune grotte della Sardegna. L’equipaggio internazionale di sei astronauti, tra i quali uno dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), inizierà l’addestramento progettato per prepararli al volo spaziale da venerdì 7 settembre. L’addestramento si chiama Caves (Avventure in cooperazione per valutare ed esercitare il comportamento umano e le doti individuali) ed è pensato per preparare gli astronauti a lavorare in maniera sicura e proficua, risolvendo problemi in un gruppo multiculturale, mentre si avventurano in aree inesplorate seguendo le procedure applicate nello spazio. Le grotte infatti garantiscono molte affinità con i viaggi nello spazio in quanto si lavora in isolamento dal mondo esterno, in spazi ristretti, assenza di intimità e risorse tecnologiche limitate.

Analogamente a quanto avviene a bordo della Stazione Spaziale, i “cavenauti”, ossia gli astronauti delle caverne, si metteranno in contatto due volte al giorno con un centro di controllo per coordinare le attività e avranno un intenso programma di ricerche scientifiche da completare. Oltre a realizzare mappe di alcune delle grotte del sottosuolo sardo ancora inesplorate, i sei astronauti andranno alla ricerca della presenza di eventuali forme di vita. Come ha spiegato Loredana Bessone, istruttore Esa degli astronauti e ideatrice del corso: «nessuno ha sistematicamente cercato forme di vita in queste grotte, e trovare la vita, piccola e grande, è sempre una buona cosa, quindi sono veramente eccitata all’idea che cercheremo batteri esotici e abitanti delle caverne, come gli artropodi».

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