La Nuova Sardegna

Sassari

Alcoa, si tenta la trattativa Cappellacci domani incontra Glencore

Poi toccherà al gruppo Klesch, in attesa che ci siano offerte concrete La Camusso: “Il caso va portato direttamente a Palazzo Chigi”

11 settembre 2012
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La vertenza Alcoa non conosce pause. Domani è in programma un incontro tra la Regione Sardegna e Glencore. Il rallentamento concesso dalla multinazionale statunitense dell’alluminio per lo stop definitivo alle celle elettrolitiche, motore dell’impianto, non soddisfa i sindacati ma mantiene aperto uno spiraglio. Il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, annuncia che domattina incontrerà i vertici del gigante svizzero delle materie prime per aprire un tavolo tecnico a livello regionale. Un luogo di confronto che resterà in piedi anche nei prossimi giorni. Inoltre a breve il governatore fisserà anche un incontro con Klesch, l’altra compagnia interessata ad acquistare lo stabilimento. Da una parte Glencore, spiega Cappellacci, dovrebbe essere la società più interessata, visto che «ha uno stabilimento già operativo proprio affianco a quello dell’Alcoa, e quindi ragionevolmente potrebbe mettere in campo e realizzare sinergie». Il colosso elvetico infatti è presente nell’Isola attraverso la controllata Portovesme srl. Ma a fare il passo più lungo finora è stato il gruppo internazionale fondato dall’uomo d’affari americano Gary Klesch, l’unico ad avere spedito il suo interessamento direttamente all’Alcoa. Cappellacci non nasconde che l’esito del mega vertice al dicastero di via Veneto è «deludente», e aggiunge che un confronto analogo a quello deciso in sede regionale dovrebbe tenersi «al ministero dello Sviluppo economico» per trattare questioni come l’energia. Ad alzare un pò il morale sono le parole del viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Mario Ciaccia: «Sono fiducioso nell’impegno che ci stiamo mettendo. Siamo vicini al tentativo di fare miracoli». Intanto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, chiede al premier Mario Monti di trovare «una soluzione», invitando «se necessario» a spostare la vertenza dal dicastero dello Sviluppo a palazzo Chigi. Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, punta il dito verso «l’Europa che da molto tempo non vuole più riconoscere l’esigenza di fornire al di fuori di parametri europei l’energia a basso costo». Mentre la Uil, ha avvertito: «La lotta dei lavoratori ha comprato un pò di tempo che non va sprecato».

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