La Nuova Sardegna

Sassari

Un impianto fotovoltaico per un nuovo frigomacello

di Barbara Mastino
Un impianto fotovoltaico per un nuovo frigomacello

Il Comune ha pubblicato il bando di gara: l’impresa che si aggiudicherà l’appalto dovrà realizzare fabbricati utili alla struttura su cui sistemare i pannelli solari

11 settembre 2012
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OZIERI. Un impianto fotovoltaico da 1 megawatt circa sorgerà nei terreni dell’ex Frigomacello di Chilivani e garantirà al Comune un canone annuale anticipato di 60 mila euro. Questa l’ipotesi deliberata qualche settimana fa dalla giunta e tradottasi nei giorni scorsi in un bando a evidenza pubblica per la concessione di quelle aree per venticinque anni. Si tratta di circa 10 mila ettari in tutto, sui quali - come prevede il bando - la ditta che si aggiudicherà l’appalto dovrà realizzare preliminarmente dei fabbricati sui quali posizionare l’impianto di produzione di energia. Tali fabbricati dovranno essere utilizzabili per le attività del Frigomacello: tettoie per la sosta del bestiame, pensiline per parcheggi, capannoni, e quant’altro.

Non un impianto a terra, quindi, ma una copertura “funzionale”, che potrà così usufruire dei vantaggi del Quarto Conto Energia che sta per scadere. C’è un’altra condizione per rientrare in quel piano: l’impianto dovrà essere attivato entro il 31 dicembre di quest’anno, come prevede l’apposita proroga stabilita dal Governo unicamente per gli enti locali.

C’è poco tempo, quindi, per esperire tutto l’iter di appalto. L’apertura delle buste è prevista per il 25 settembre, e dovranno essere brevissimi anche i tempi di consegna e realizzazione dei lavori. Non è un percorso facile, ma di questi tempi le aziende specializzate fanno a gara per accaparrarsi gli ultimi scampoli di terreni e coperture rimaste: la torta del fotovoltaico è troppo ghiotta per non attirare ditte che di questo settore hanno fatto il loro pane quotidiano e sono diventate ormai abilissime a realizzare impianti a tempo di record. L’ottimismo, quindi, è d’obbligo: i terreni dell’ex Frigomacello sono lì da anni inutilizzati, una prateria aperta da sfruttare. L’idea non è nuova: già ai tempi della riapertura della struttura - con l’inizio della attività del macello halal, del salumificio e del deposito della lana - l’amministrazione aveva manifestato l’intenzione di cedere in concessione anche i terreni proprio per realizzarvi impianti di produzione di energia da fonti alternative. e ora che il tempo stringe è giunto il momento: l’impianto dovrà essere fatto, ma solo - come detto - su strutture funzionali alle altre attività che si svolgono nell’imponente impianto di macellazione e lavorazione delle carni. Ecco quindi i capannoni, i parcheggi e soprattutto gli stalli per la sosta del bestiame, che diventeranno indispensabili non appena inizierà finalmente ad aumentare la quantità di carne ovina macellata per il mercato musulmano.

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