La Nuova Sardegna

Sassari

Chimica verde, l’Udc non ci crede

Chimica verde, l’Udc non ci crede

La segreteria cittadina critica dopo gli incontri di Matrìca con gli agricoltori

21 settembre 2012
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PORTO TORRES. La segreteria cittadina dell’Udc ha annunciato il proprio scetticismo rispetto a un positivo sviluppo economico e sociale dopo le proposte avanzate dai proponenti la chimica verde durante alcuni incontri con gli agricoltori della Nurra avuti in città e nella frazione di La Corte. «Abbiamo potuto verificare queste perplessità – sostiene il segretario Udc Giuliano Tilocca –_ durante gli incontri che imprenditori agricoli e organizzazioni di categoria hanno fatto con un rappresentante di Matrica: il dirigente dell’azienda ha esposto le condizioni economiche per eventuali contratti di acquisizione di terreni agricoli in forma provvisoria, per la sperimentazione delle colture utili al funzionamento dei futuri impianti, con un tono da imposizione visto che i parametri per ettaro (150 euro) sono ridicoli e offensivi per la dignità degli imprenditori agricoli e delle loro famiglie». Il ricavo proposto, secondo l’Udc, non copre infatti i costi di esercizio: «Rimanendo queste condizioni è facile ammettere e capire che anche questa è l’ennesima volta che, dopo i roboanti annunci di rilancio del territorio agricolo nurrese, da questo investimento presentato come una delle soluzioni per il ritorno all’ agricoltura non si avrà alcuna ricaduta economica e sociale». Nel documento il segreterio Giuliano Tilocca vuole ricordare che «per bio, come oggi si vuole far passare la chimica verde, la produzione deve essere realizzata entro 70 chilometri dal sito di trasformazione: è ben evidente che noi tutti sappiamo dove si vuole andare a parare con il ricatto dei posti di lavoro».

Dopo le premesse preoccupanti manifestate nel documento, comunque, i dirigenti dell’Unione di centro auspicano di essere smentiti su quanto affermato «da chi secondo noi invece di portare ricchezza punta, soltanto e ancora una volta con l’aiuto delle istituzioni locali, al saccheggio del territorio”. (g.m.)

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