La Nuova Sardegna

Sassari

Dopo tante traversie l’organo del 1800 ora sarà restaurato

di Mauro Tedde
Dopo tante traversie l’organo del 1800 ora sarà restaurato

Nulvi, per 14 anni lo strumento musicale era rimasto all’Aquila: poi è tornato “a casa” con una sorta di blitz

27 settembre 2012
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NULVI. L’organo a canne della chiesa parrocchiale dell’Assunta, splendido strumento ottocentesco e vero patrimonio storico e culturale della comunità nulvese, sarà restaurato. Grazie ai fondi a disposizione del Comune e a un cofinanziamento della Cei, nei prossimi giorni l’antico organo sarà affidato al restauratore, alla presenza di don Francesco Tamponi direttore dell’Ufficio dei Beni culturali della diocesi di Tempio e Ampurias, del sindaco di Nulvi Mariolino Buscarinu e dell’assessore alla Cultura Barbara Nardecchia.

Si tratta di un'opera di grande rilevanza che riporterà all’antico splendore una vera e propria gemma, strumento di pregiata fattura realizzato da Ulisse Paoli, discendente da una famiglia toscana di costruttori di organi. L'organo era rientrato a Nulvi nel 2007 dopo ben 14 anni di assenza trascorsi a L'Aquila nella bottega della ditta “Fratelli Bevilacqua” a cui la allora soprintendente Marilena Dander aveva affidato l’incarico del restauro, in attesa però che arrivassero i necessari finanziamenti. Dopo un lungo periodo durante il quale del prezioso strumento si erano quasi perse le tracce e dopo una serie di proteste da parte dell’allora parroco don Nino Posadinu, degli amministrazioni comunali e di tanti cittadini che, anche attraverso La Nuova, avevano esortato chi di competenza a riportare “a casa” l’antico organo, con una sorta di blitz don Francesco Tamponi, il sindaco Roberto Luciano e gli esperti della diocesi si recarono a Torre dei Nolfi di Bugnara (L’Aquila) e prelevarono, con un mezzo del Comune, tutti i componenti dello strumento. Tornato a casa l’organo, con le sue 450 canne di metallo e 20 di legno, giaceva nella sagrestia della parrocchia in attesa che fossero reperiti i fondi per il restauro. Situazione che oggi è finalmente stata sbloccata e che consentirà alla popolazione di Nulvi e alla parrocchia di tornare ad ammirare ed ascoltare le note dell’organo. «Il recupero non era più rinviabile, perché le componenti dell’organo stavano andando incontro ad un progressivo deterioramento che rischiava di far perdere alla comunità una preziosa componente del patrimonio artistico e culturale nulvese - ha commentato il vice sindaco Barbara Nardecchia - e anche questo intervento è figlio dell’attenzione che la nostra amministrazione ha voluto dedicare al patrimonio culturale nulvese che, da sempre, caratterizza la nostra realtà e la rende unica, riconoscibile ed affascinante».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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