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La sfida di Ryanair: «Presto apriremo una base a Olbia»

La sfida di Ryanair: «Presto apriremo una base a Olbia»

Ma la Geasar non conferma l’annuncio degli irlandesi.Nuovo attacco a Meridiana sui contributi statali

28 settembre 2012
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OLBIA. Ryanair ha annunciato ieri che a breve aprirà una propria base a Olbia, l’aeroporto dell’Aga Khan. Ma le parole del vice amministratore delegato della compagnia low cost, Cawley, in gita in Italia per spiegare come il suo vettore supererà presto Alitalia, non trovano riscontri all’aeroporto Costa Smeralda. I dirigenti di Geasar, la società di gestione dello scalo, controllata da Meridiana e quindi da Karim, non commentano. Ma, ufficiosamente, più di uno di loro fa capire di non saperne assolutamente niente.

Le domande sorgono spontanee, dunque. È la classica (e ormai scontata) trovata pubblicitaria per far parlare di Ryanair? Oppure - leggendo "politicamente" le parole di Cawley - è un messaggio alla Regione per farle capire che, senza più sovvenzioni pubbliche, il vettore irlandese potrebbe abbandonare Alghero e Cagliari?

Nessuna delle due ipotesi, visto il contesto in cui è abituata a muoversi Ryanair, sono da escludere. Anzi, potrebbero anche essere collegate.

Ecco che cosa ha detto a Roma il vice amministratore delegato Cawley. «Ryanair prevede di raggiungere i 24 milioni di passeggeri entro l'anno fiscale 2012 contribuendo a creare 24 mila posti di lavoro. Il nuovo “Piano di soccorso del turismo italiano” prevede una crescita di almeno il 60% nei prossimi quattro anni». Il piano - come è stato presentato alla stampa - prevede in due anni l'apertura di 5 nuove basi (Comiso, Salerno, Catania, Lamezia e, appunto, Olbia) e di 3 nuovi aeroporti; in più conta di raggiungere in 4 anni 37 milioni di passeggeri (13 milioni di nuovi passeggeri). Questi passeggeri - secondo Ryanair - forniranno oltre 5,5 miliardi di euro in entrate turistiche all'economia italiana ogni anno».

Tutto molto bello, peccato che a Olbia il piano non sia mai stato presentato. Sempre da fonti ufficiose, si sa che nell'ultimo periodo Ryanair ha contattato la Geasar, ma solo per capire se ci fosse la possibilità di fare qualche volo per l'estate. Tra la compagnia irlandese e la società dello scalo olbiese non c'è stato mai grande feeling: soprattutto perché la Geasar, che è una spa privata e non pubblica, non ha mai voluto accettare le condizioni imposte da Ryanair. Insomma, non ha voluto pagare perché la compagnia portasse passeggeri a Olbia. C'è stato solo un esperimento - un volo tra il Costa Smeralda e Birmingham nel 2008 - che non ha fatto il bis.

Come se non bastasse a rovinare i rapporti, Cawley ha attaccato Meridiana: «Ryanair non riceve alcun aiuto pubblico, a differenza di Meridiana che è completamente fondata sui contributi statali». Che poi è una notizia non vera. (g.pi.)

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