La Nuova Sardegna

Sassari

Achenza, confermate le dimissioni

Achenza, confermate le dimissioni

Il sindaco di Usini è irremovibile. È stato multato per il mancato taglio delle erbacce in terreni privati

29 settembre 2012
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USINI. Inamovibile, fermo sulle sue idee, determinato ad abbandonare la guida del paese. La decisione è stata ufficializzata ieri mattina quando Peppino Achenza ha consegnato la lettera di dimissioni al segretario comunale, nonostante l’opera di dissuasione da parte dei consiglieri di maggioranza di fargli cambiare idea ma allo stesso tempo gli sono vicini mostrandogli ampia solidarietà. Una decisone che non ha lasciato indifferente la comunità. La causa scatenante che ha indotto il primo cittadino a rassegnare le dimissioni, una multa di duemila euro fatta recapitare da parte della Corpo Forestale al responsabile dell’ufficio tecnico e al sindaco per non aver ripulito dal materiale vegetale secco – appartenenti a privati e non di pertinenza comunale – le pertinenze delle strade vicinali in regione “Mattariga” in località “Iscala selei”. L’area interessata è stata appositamente ripulita il 30 giugno, il tempo stabilito per legge, a spese dell’amministrazione comunale con lavori di manutenzione straordinaria col ripristino della sede stradale e la pulizia delle cunette. I controlli effettuati dalla Forestale sono stati eseguiti il 17 settembre: a distanza di due mesi e mezzo è normale la ricrescita di erbacce e il formarsi di sterpaglie. «Sia ben chiaro, non voglio fare la guerra a nessuno ho grande rispetto delle istituzioni – sottolinea Peppino Achenza –. Chiedo solo che le amministrazioni vengano sostenute dagli enti preposti in questo caso la Forestale. Come ho già detto, a suo tempo ho fatto un’ordinanza affinché i frontisti pulissero le strada delle loro proprietà come previsto dalla legge. Dopo aver ottemperato ai doveri di amministratore venire penalizzati in questo modo non è piacevole, mi sento amareggiato. Quello che voglio sottolineare è che la Forestale sarebbe dovuta venirmi in aiuto sanzionando chi non ha rispettato gli obblighi, invece è successo il contrario e a pagare sono io. Credo che questo sia un modo di agire non corretto perché porta i cittadini a un non rispettare delle leggi». IL dubbio è che abbandonare in un momento così delicato, con il paese proiettato verso una crescita di sviluppo, possa essere dannoso. «Il paese crescerà lo stesso anche senza di me, ma episodi come questo ti esautorano. Cosa ci sto a fare? Preferisco andare via». Adesso non rimane che aspettare i venti giorni prima che decada il consiglio salvo ripensamenti da parte del primo cittadino. Intanto da parte della giunta e della cittadinanza c’è tutta la solidarietà e la comprensione verso il sindaco.

Franco Cuccuru

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