La Nuova Sardegna

Sassari

Aggredita dai cani randagi, in via Carso è emergenza

di Antonio Meloni
Aggredita dai cani randagi, in via Carso è emergenza

Una donna di 35 anni, accerchiata dal branco appena scesa dall’auto, è scappata ed è riuscita a rifugiarsi in casa. Si tratta del terzo episodio in pochi giorni

02 ottobre 2012
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SASSARI. E’ emergenza in via Carso dopo la nuova aggressione da parte di un branco di cani randagi avvenuta la notte scorsa. A farne le spese, questa volta, è stata una donna di trentacinque anni che pur avendo scelto l’anonimato non ha rinunciato a raccontare la brutta avventura. È circa la mezzanotte di domenica, in via Carso, quando la donna dopo i numerosi tentativi di trovare parcheggio, lascia la macchina poco più avanti di un locale commerciale. Sfila le chiavi dal quadro, apre la portiera e scende, fa pochi passi prima di essere accerchiata da alcuni cani di media taglia che ringhiano e la aggrediscono. Forse la sua reazione decisa fa desistere gli animali e i tentativi di morsicarla non vanno a segno, ma sono attimi interminabili di terrore perché in strada, a quell’ora, non c’è nessuno. Lei raccoglie le forze, corre a perdifiato, imbocca il portone e sale a casa. L’indomani (ieri mattina per chi legge), ancora terrorizzata, racconterà l’episodio ad alcuni vicini. Tanto spavento, ma per fortuna nessuna conseguenza. Ora, però, in via Carso, la paura è palpabile e gli abitanti non hanno alcuna intenzione di aspettare la prossima aggressione tanto che qualcuno sta pensando di promuovere una raccolta di firme e presentare un esposto-denuncia alle autorità.

Prima di questo, gli ultimi episodi risalgono ai giorni scorsi quando due donne, in circostanze analoghe, erano state prese di mira da un branco, ma le segnalazioni di cani che scorrazzano liberamente sono continue. Qualche giorno dopo le prime aggressioni, infatti, una squadra di accalappiacani aveva perlustrato, senza esito, l’ampia vallata che divide via Carso dalla rotatoria del viadotto don Sturzo. I continui avvistamenti da parte degli abitanti di un numero imprecisato di cani randagi, indicano infatti quella come la più probabile zona di provenienza degli animali. Stando alle numerose testimonianze, i cani scorrazzano liberamente in quello spazio verde. Si limitassero a stare lì, a parte i continui latrati che lacerano il silenzio notturno, nessuno, forse, avrebbe niente da ridire. La questione è che i cani, durante la notte, probabilmente in cerca di cibo, si spingono fino in via Carso alla volta dei cassonetti. Basta davvero poco per tirar giù le buste che spesso pendono dai raccoglitori di plastica, ma evidentemente non trovano ciò che cercano e l’ipotesi più probabile è che la loro reazione sia quella di sfogare la frustrazione sulle persone che a quell’ora hanno la sfortuna di trovarsi in giro.

C’è da chiarire che nessuno, da quelle parti, desidera passare per nemico degli animali, ma qui è in gioco l’incolumità e la serenità della gente. La richiesta accorata, infatti, è quella di intervenire al più presto per evitare ulteriori episodi che potrebbero concludersi in maniera diversa da quelli accaduti finora.

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