La Nuova Sardegna

Sassari

I martiri nel quadro sconosciuto

di Pinuccio Saba

L’importante scoperta verrà presentata in occasione delle celebrazioni per i tre santi turritani

18 ottobre 2012
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PORTO TORRES. La Chiesa e l’arcidiocesi turritana si apprestano a celebrare la ricorrenza dei santi Gavino, Proto e Gianuario, decapitati alla fine del mese di ottobre del 303, durante la persecuzione (l’ultima e più violenta) dell’imperatore Diocleziano. Nell’ottobre del 2013 saranno 1710 anni dal loro martirio, ma già il prossimo 25 ottobre la Parrocchia vuole dare un segnale importante alla comunità portotorrese, appuntamento che cade in occasione dell’Anno della Fede proclamato da Benedetto XVI. Come accade da qualche anno, il parroco don Mario Tanca ha posto una cura particolare nella preparazione della celebrazione del 25 ottobre, con la Novena affidata ogni pomeriggio a un diverso sacerdote che propone una riflessione sul tema della professione della fede, celebrazioni che culmineranno giovedì prossimo con la messa presieduta dall’arcivescovo di Sassari padre Paolo Atzei, con i canonici turritani, i sacerdoti e le comunità del Golfo dell’Asinara. Durante la messa padre Paolo, con il canto del Credo darà inizio all’Anno della Fede nella zona del Golfo. Ma prima della messa ci sarà il tradizionale corteo di cavalieri, accompagnati dai gruppi in costume, che dalla spiaggia di Balai raggiungerà la Basilica.

Ma l’appuntamento di fede sarà arricchito da un’importante iniziativa culturale. E cioè la presentazione degli studi su uno dei quadri esposti in Basilica, il cui autore era finora sconosciuto. «Il quadro – spiega l'epigrafista Giuseppe Piras, autore della scoperta e coordinatore del progetto – riproduce "I tre Martiri Turritani in gloria" (cioè in Paradiso accolti da Nostro Signore) ed è dipinto su una lamina zincata. È rimasto fino agli anni '80 nella chiesa di Balai Vicino, dopodiché a causa del suo profondo degrado per l'umidità, l'allora parroco don Antonio Giuseppe Manconi ne ha deciso lo spostamento e il suo restauro, affidato a Ferdinando Gnozzi». «Il quadro era fino ad oggi ritenuto opera di anonimo ma le ultime ricerche – continua Piras – hanno portato al ritrovamento della firma dell'artista Giacomo Galeazzo (firma incisa con un sottile punteruolo) e l'anno di esecuzione, il 1890». Dell'importante scoperta e della produzione pittorica di Giacomo Galeazzo (attivo nell'Ottocento tra Sassari, Ozieri, Mores ma ancora in buona parte sconosciuto) si parlerà nel convegno "Arte e devozione ai Santi Martiri Turritani alla fine dell'Ottocento" che si terrà subito dopo la celebrazione della messa e vedrà, oltre a quella di Giuseppe Piras, le relazioni di Alma Casula (Soprintendenza Beni Culturali delle province di Sassari e Nuoro) in merito alla biografia di Giacomo Galeazzo e alle sue opere, e di Giammario Demartis (Soprintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro) sulle vedute di Porto Torres e della basilica negli acquerelli ottocenteschi di Simone Manca di Mores. La ricerca rientra nel progetto «Rilievo Scanner Laser 3D della basilica di San Gavino», promosso nel 2011 dal Centro Studi Basilica di San Gavino di Torres in collaborazione con le Università di Pisa, Sassari e Siena.

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