La Nuova Sardegna

Sassari

Case sottocosto, ma nessuno le vuole

di Gabriella Grimaldi
Case sottocosto, ma nessuno le vuole

In città le quotazioni degli immobili sono scese ancora del 6 per cento. Lo dice il rapporto annuale di Tecnocasa

27 ottobre 2012
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SASSARI. Chi compra casa oggi come oggi lo fa a Li Punti, Ottava o Sant’Orsola Nord. Sono gli unici quartieri dove le case hanno subito un rialzo delle quotazioni perché proprio lì la richiesta di immobili da acquistare è leggermente aumentata.

Un’eccezione in un panorama desolante, con cali del valore delle case che in città si assesta sul sei per cento nel primo semestre di quest’anno (sette per cento negli ultimi due anni), mentre si sono allungati fino a sei mesi i tempi necessari per realizzare una compravendita.

È emerso dal rapporto annuale sul mercato immobiliare presentato da Tecnocasa. «Il peggioramento del quadro economico italiano e la maggiore difficoltà nell’accesso al credito bancario – ha detto uno dei manager del gruppo Andrea Nicotra – hanno frenato la ripresa del mercato immobiliare anche nei primi mesi di quest’anno durante il quale il ridimensionamento dei prezzi e delle transazioni ha raggiunto la percentuale più elevata dal 2007. Se si considera poi che le banche hanno reso molto più selettivo il sistema della concessione dei mutui e che ormai finanziano al massimo il 60-70 per cento del valore dell’immobile, si capisce come l’intero sistema continui ad arrancare».

In pratica a comprare casa in questo momento sono coloro che hanno disponibilità di contanti per l’intero importo dell’appartamento, della casa, della villa o del garage e non devono dunque ricorrere al prestito della banca.

A Sassari il mercato del credito cambia a seconda del quartiere. Il mercato del centro storico, ad esempio, ha subito un rallentamento, con prezzi in notevole calo e tempistiche medie di vendita in aumento (le trattative si concludono in 4-5 mesi). Poiché le rendite catastali sono basse l’introduzione dell’Imu non ha generato particolari problemi, fatto che invece in generale condiziona le decisioni relative alla vendita (disfarsi delle seconde case che rappresentano un costo in alcuni casi insopportabile) o all’acquisto. Nelle vie storiche della città sono molto attivi gli investitori che mettono in campo circa 50mila euro per acquistare piccoli appartamenti e affittarli. In tempi di crisi immobiliare d’altra parte molte persone che non si possono permettere di comprare decidono di pagare un canone. E pagano in media 250 euro per un monolocale, e 400-500 per un trilocale. Per quanto riguarda l’acquisto, un appartamento di 220 metri quadri in una palazzina dei primi anni del Novecento costa circa 220mila euro mentre un bilocale di 40 metri quadri completamente ristrutturato in un palazzo del 1600 costa 50-55mila euro.

Il quartiere più richiesto è invece sempre Luna e Sole perché offre soluzioni di qualità medio-alta ma comunque in questo momento i prezzi sono bassi perché una villetta a schiera nuova costa circa 300mila euro mentre una usata in buone condizioni arriva massimo a 200mila. Gli appartamenti con giardino condominiale sono trattati a 1500 euro al metro quadro.

Abbassamento dei prezzi in tutti gli altri quartieri, da Cappuccini a Porcellana, da San Giuseppe a Monserrato. «In forte flessione anche il settore del mutuo per l’acquisto della prima casa o per la ristrutturazione – ha detto Franco Gentilini nella sua relazione –. Nella provincia di Sassari, nei primi tre mesi del 2012, sono stati erogati alle famiglie 38,45 milioni di euro: il 41 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2011».

Quello delineato da Tecnocasa, in effetti, è il ritratto fedele della crisi che attanaglia tutto il territorio. E, a quanto affermano gli esperti, ci vorrà ancora molto tempo prima che si veda la luce in fondo al tunnel.©RIPRODUZIONE RISERVATA

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