La Nuova Sardegna

Sassari

Don Ruzzu lascia Bonorva e va a Thiesi

Don Ruzzu lascia Bonorva e va a Thiesi

La comunità oggi saluta con affetto dopo undici anni il parroco da sempre in prima linea per i poveri

27 ottobre 2012
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BONORVA. Dopo più di undici anni questo pomeriggio don Tore Ruzzu concluderà la sua missione pastorale al servizio della comunità bonorvese. Il commiato del sacerdote dalla parrocchia avverrà oggi alle 17, con una solenne funzione religiosa, che sarà officiata dall’arcivescovo monsignor Paolo Atzei.

Proveniente da Cossoine, don Ruzzu aveva varcato per la prima volta la soglia della chiesa parrocchiale intitolata a Santa Maria Bambina il 15 settembre del 2001, in sostituzione di don Antonio Manunta, che era stato trasferito a Sassari. Al suo posto è stato nominato don Giovannino Conti che da giovane, aveva appena 26 anni, dal 1974 al 1976, con la guida del parroco don Salvatore Tanca, era stato vice parroco. La decisione è stata segnalata da padre Paolo Atzei domenica scorsa, durante la celebrazione della cresima.

Don Tore Ruzzu domani alle 17 s’insedierà alla guida della parrocchia di Santa Vittoria, nella vicina Thiesi. La comunità parrocchiale bonorvese ha accolto la notizia con un velo di tristezza anche perché don Tore ha percorso un cammino pastorale non facile e, tra tante difficoltà e intralci, ha saputo affrontare con coraggio e generosità tante situazioni difficili e conservato un buon rapporto con tutti. La drammatica esperienza maturata nel 1973 nel Cile di Salvador Allende (dove don Tore ha svolto la sua opera missionaria assieme a don Giuseppe Murineddu) e l’arresto e la successiva esplusione subiti durante repressione militare di Pinochet hanno segnato non poco il parroco di Bonorva nel suo impegno per aiutare i poveri e indigenti. Ma quella lontana e drammati ca esperienza di vita è anche servita al sacerdote per un’azione pastorale più completa ed efficace.

A Bonorva don Ruzzu ha affrontato con coraggio e saggezza la vicenda del sequestro di Titti Pinna, per il cui ritorno a casa si è battuto con grande forza e generosità, sia dall’altare sia con continui inviti ai rapitori per la sua liberazione, segno di un’umana disponibilità che non può non essere apprezzata. La scelta del trasferimento voluto dell’arcivescovo, risponde a una logica più ampia, ed è da considerare un’esperienza di fede, e di rispetto della coscienza civile. La reazione dello stesso don Tore che ha preparato, favorito e reso esplicito le motivazioni del trasferimento è servita a rendere la comunità partecipe di un disegno che riguarda diverse parrocchie.

Don Tore Ruzzu ha ribadito il grande rispetto per le decisioni del vescovo, legate a valutazioni da cui non sono assenti anche i bisogni umani dei singoli sacerdoti. Ora si accinge ad affrontare la sua esperienza a Thiesi per offrire alla comunità, che già conosce, lo stesso amore e lo stesso impegno che ha dedicato a quella bonorvese.

Emidio Muroni

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