I parrocchiani al vescovo: «Bultei ha bisogno di don Pala»
BULTEI. Dicono che da cinque anni il paese è rinato, i bambini vanno in chiesa con gioia, gli anziani non si sentono soli, anche le persone più timide e scontrose hanno imparato ad aprirsi e a...
BULTEI. Dicono che da cinque anni il paese è rinato, i bambini vanno in chiesa con gioia, gli anziani non si sentono soli, anche le persone più timide e scontrose hanno imparato ad aprirsi e a confrontarsi. Tutti, giovani e adulti, sono stati coinvolti in quella che chiamano la «primavera di Bultei». Merito del parroco, don Gianfranco Pala, che ha saputo ricreare quel senso di comunità che si era smarrito, «abbattendo il muro dell’oblio e dell’indifferenza, disvalori che a lungo andare si materializzano nell’egoismo, nella malvagità e nello scarso rispetto per il prossimo». Lo scrivono in una lettera che hanno consegnato al vescovo della diocesi di Ozieri, monsignor Sergio Pintor. A lui chiedono di tornare sui suoi passi, annullando il trasferimento di don Pala da Bultei a Pattada.
L’annuncio è stato dato dal vescovo qualche giorno fa: al posto di don Pala, 51 anni, di Bono, a Bultei arriverà don Michele Vincis, 27 anni, di Burgos, attualmente vice parroco in Cattedrale a Ozieri. Gli autori della lettera, che hanno costituito un comitato per “don Pala a Bultei”, precisano di non nutrire sentimenti negativi verso un nuovo sacerdote, anzi «siamo pronti ad accoglierlo a braccia aperte come buoni cristiani», però dicono che la loro parrocchia ha ancora bisogno della guida sicura e precisa di don Pala, «che in questi anni ha lavorato instancabilmente con ognuno di noi, facendo breccia nei nostri cuori e rendendoci persone migliori, senza mai fare preferenze, donando a tutti una parola di conforto e di speranza».
Tantissime le opere compiute da don Pala, i componenti del comitato citano «il giornalino mensile della parrocchia, a cui tutti collaborano, il coro polifonico, la valorizzazione di tutte le chiese del paese, dove si celebra l’eucarestia con frequenza regolare». E ancora «le escursioni formative e ludiche, ultima delle quali il campeggio per i bambini a settembre presso la colonia di Sa Fraigada, nella montagna di Bultei». Citano un passo del Vangelo di Giovanni, dicono che la comunità bulteina si riconosce nella figura delle pecore «che non vogliono perdere un buon pastore come don Pala». Per questo al vescovo chiedono di rivedere le sue decisioni, per non interrompere un cammino proficuo iniziato cinque anni fa e che ancora non può considerarsi concluso. (si. sa)