La Nuova Sardegna

Sassari

Enti locali e ambientalisti contro E.On

di Daniela Scano

Marea nera, il gup Carla Altieri ammette Provincia e sei Comuni come parti civili. Il 30 le richieste del pm Paolo Piras

21 novembre 2012
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La Provincia, tutti i sei comuni coinvolti e alcune associazioni ambientaliste. Il gup Carla Altieri ieri ha sciolto la riserva sulle parti civili che potranno essere rappresentate in giudizio nell’udienza prelimare per la “marea nera” provocata, l’11 gennaio del 2011, da 36 mila litri di olio combustibile sversati nelle acque del Golfo dell’Asinara. Il materiale altamente inquinante fuoriuscì da due fori nella canala dell’oleodotto e da una lesione alla giuntura di una condotta interna della termocentrale di Fiume Santo.

Imputati di crollo colposo e di deturpamento di bellezze naturali ci sono l’attuale direttore della centrale, Marco Bertolino; Salvatore Signoriello, , direttore a Fiume Santo tra il marzo 2000 e il luglio del 2002 (all’epoca la termocentrale era di proprietà Endesa); Francesco Capriotti, direttore della termocentrale (nella fase gestionale Enelpower) dal luglio del 2002 all’8 settembre del 2004. Secondo il pubblico ministero Paolo Piras, che chiede il rinvio a giudizio, i dirigenti della termocentrale non controllarono a sufficienza l’oleodotto sia nella parte esterna (la canala, risultata forata probabilmente per un difetto di fabbricazione) sia nella condotta. Il processo, sempre se il gup rinvierà a giudizio gli imputati, dovrebbe accertare eventuali responsabilità o inosservanze di leggi e regolamenti da parte dei dirigenti.

L’udienza preliminare non è ancora entrata nel vivo, ma ieri ha vissuto un momento importante. Il gup Carla Altieri ha infatti ammesso le costituzioni di parte civile della Provincia e dei Comuni di Sassari, Porto Torres, Stintino, Sorso, Castelsardo, Santa Teresa di Gallura. Sono stati ammessi in giudizio anche il Parco nazionale dell’Asinara, il Wwf e altre associazioni ambientaliste. Respinte dal giudice, invece, le richieste di due associazioni costituitesi dopo l’incidente e di due privati cittadini che lamentavano di avere subìto danni a causa dell’inquinamento. Sempre ieri, il gup ha ammesso la chiamata di E.On produzione come responsabile civile in caso di condanna degli imputati. La prossima udienza sarà celebrata il 30 gennaio del 2013, quando il pubblico ministero formulerà le sue richieste. Seguiranno gli interventi degli avvocati di parte civile Nicola Lucchi, Pierluigi Carta, Ivan Cermelli, Antonio Meloni, Giuseppe Masala, Patrizia Foddai, Giampaolo Mura. Seguiranno le arringhe degli avvocati difensori di E.On Giuseppe Conti, Paolo Dell’Anno e Gianluigi Poddighe.

Intanto, dopo l’udienza di ieri E.On ha diramato una nota con cui – commentando le analisi di laboratorio convalidate da Arpas – afferma che il Golfo dell’Asinara è stato completamente bonificato e che «le spiagge e il mare non presentano ormai da tempo alcun residuo» di olio combustibile. «Dal completamento delle attività di pulizia e recupero, intraprese a partire dal giorno stesso del noto evento e protrattosi sino alla completa rimozione delle sostanze connesse alla sversamento – si legge nella nota – non sussistono più tracce di contaminazione del litorale emerso o sommerso» legate alla “marea nera”. «nessuna delle analisi di laboratorio sui sedimenti e sui campioni biologici, nonché le videoripresesvolte sotto la sorveglianza degli organi tecnici di controllo e da loro validate – scrive ancora E.On – hanno fatto emergere alcuna criticità sorta o superamenti di limiti normativi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative