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Donne e bambini tra i tifosi Dinamo aggrediti a Milano

di Andrea Sini
Donne e bambini tra i tifosi Dinamo aggrediti a Milano

La testimonianza: «Siamo stati attaccati alle spalle, colpiti con bastoni e cinghie e poi derubati». L’Olimpia si scusa

04 dicembre 2012
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SASSARI. «Forse pensavano di fare un atto di coraggio, ma attaccare alle spalle un gruppo in cui ci sono donne e bambini è soltanto un gesto di codardia. Il coraggio è un’altra cosa». Il day after del Commando biancoblù è fatto di rabbia, inquietudine e punti interrogativi. Al rientro dalla trasferta di Milano, dove un gruppo di tifosi sassaresi è rimasto vittima di un’aggressione, la voglia di parlare è poca. Non basta il comunicato con le scuse dell’Olimpia Milano, e non basta neppure il fatto che – tutto sommato – poteva andare molto peggio. «Ce la siamo cavata con qualche contusione e qualche ferita alla testa – racconta uno dei sassaresi coinvolti –. Ci sono stati rubati anche gli zaini con biglietti aerei, portafogli e documenti. E' successo tutto in pochi attimi: stavamo tornando verso il parcheggio per recuperare le nostre auto. Io ricordo che mi stavo accendendo una sigaretta e sono stato colpito alla testa da dietro. Ci siamo difesi come abbiamo potuto, ma loro erano molti più di noi, erano armati di bastoni e cinghie e soprattutto ci hanno attaccato alle spalle. Noi eravamo divisi in gruppetti, con in mezzo ragazze e bambini. Insomma, non si capisce cosa volessero dimostrare».

Si è trattato dunque di un’aggressione del tutto ingiustificata. «Con i tifosi milanesi non abbiamo mai avuto alcun tipo di rapporto e anche durante questa partita ognuno ha fatto il tifo per la sua squadra. Ma questo vale per la quasi totalità delle tifoserie che incontriamo: abbiamo rapporti di amicizia con molti, con altri c’è semplicemente rispetto reciproco. E lo dimostra il fatto che non abbiamo mai avuto scontri con nessuno».

E allora come si spiega l'aggressione? «Non ne abbiamo idea – dice il tifoso sassarese –. Forse solo manie di protagonismo. Può darsi che si trattasse di un gruppetto che cerca visibilità all'interno della curva milanese o che ha provato a modo suo a guadagnare punteggio nel panorama delle tifoserie della pallacanestro. Noi, negli anni, ci siamo riusciti in altro modo».

In effetti i tifosi della Dinamo sono conosciuti e rispettati in tutta Italia per il loro calore e la loro sportività. E già domenica notte, appena la notizia dell'agguato ha iniziato a girare, sui forum dei cestofili e sui social network sono comparsi tanti messaggi di solidarietà da parte di tifosi di tutta Italia. I dirigenti del Banco di Sardegna si sono immediatamente messi a disposizione per risolvere le questioni logistiche legate al rientro in Sardegna, mentre il capitano Manuel Vanuzzo ha telefonato in nottata per accertarsi delle condizioni dei feriti e per esprimere la vicinanza della squadra.

Solo nel pomeriggio di ieri, invece, la dirigenza meneghina ha pubblicato una nota sul proprio sito: «La Pallacanestro Olimpia, venuta a conoscenza in giornata dei fatti incresciosi avvenuti un’ora dopo la fine della partita nel parcheggio del Mediolanum Forum, si dissocia completamente, censura e condanna il comportamento tenuto nei confronti di alcuni esponenti della tifoseria sassarese – cui manifesta la propria solidarietà – e che non è coerente con l’atteggiamento e la storia del proprio pubblico, notoriamente tra i più corretti d’Italia».

Resta l’amarezza per un episodio che nel basket è piuttosto raro. «Io per un po’ non andrò in trasferta – conclude il tifoso –. Devo riflettere su tante cose, soprattutto sulle nuove dinamiche di questo ambiente».

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