La Nuova Sardegna

Sassari

L’iRS: «Biglietti bus, l’Atp renda i mezzi accessibili a tutti»

di Nadia Cossu
L’iRS: «Biglietti bus, l’Atp renda i mezzi accessibili a tutti»

Gli indipendentisti promuovono una petizione popolare: «I passeggeri devono poterli acquistare a bordo»

12 dicembre 2012
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SASSARI. In due ore hanno raccolto trecento firme, segno che i sassaresi hanno condiviso l’iniziativa degli indipendentisti di iRS. Un banchetto allestito in piazza Azuni e una richiesta semplice e chiara all’Azienda trasporti pubblici di Sassari: «Vogliamo poter acquistare il biglietto sul bus». Come succede oramai in quasi tutte le città d’Italia e, per restare più vicino a noi, a Cagliari e persino ad Alghero. Andrea Faedda e Simone Maulu partono da un principio sostanziale: «L’utilizzo del mezzo pubblico è un diritto sacrosanto, non stiamo chiedendo cortesie ma semplicemente che i nostri autobus siano accessibili a tutti. Accessibilità significa possibilità di acquistare il tagliando a bordo. Per svariate ragioni spesso l’utente occasionale non riesce a comprare il biglietto e, con le difficoltà che si possono immaginare, rinuncia a salire sull’autobus per paura di essere sanzionato». In pratica, puntualizza iRS, in questo modo l’accesso al bus diventa vincolato all’orario di apertura delle rivendite autorizzate, sempre che siano fornite di biglietti e che siano vicino alle fermate. «A volte per acquistare un biglietto bisogna fare centinaia di metri a piedi – aggiungono Faedda e Maulu – con il rischio reale di vedersi passare l’autobus davanti. E siccome esiste l’obbligo di salire a bordo dei mezzi solo con il titolo di viaggio valido, si evince che durante la sera, la notte, la domenica e tutti i festivi, i passeggeri che ne sono sprovvisti rimangono automaticamente esclusi dalla possibilità di usufruire del servizio pubblico». Secondo gli indipendentisti di Gavino Sale «se esistesse una modalità d’acquisto ininterrotto dei biglietti, non solo questo renderebbe un servizio più efficiente ma contribuirebbe anche al perseguimento di una mobilità più sostenibile a Sassari».

Ieri mattina, in piazza Azuni, tra le tante persone che hanno voluto firmare la petizione anche l’ambulante senegalese Zè arrivato qualche mese fa in città per lavoro: «Nel mio Paese il biglietto si compra sull’autobus, qui capita che la sera finisca tardi di lavorare e non sempre riesca a comprare il tagliando. Spesso mi trovo in periferia e arrivare al centro è un problema serio. Da poco mia moglie è stata sanzionata: 25 euro e 20 centesimi di multa». Nel banchetto di iRS è andato anche Cheikh Diankha, il presidente della comunità senegalese a Sassari e dell’associazione Yakar. Anche lui, a nome della comunità che rappresenta, ha voluto firmare per chiedere un trasporto pubblico più accessibile.

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