La Nuova Sardegna

Sassari

«Provincia, assunzioni legittime»

«Provincia, assunzioni legittime»

Processo per abuso e falso, 23 imputati: il legale di Giudici chiede l’assoluzione

12 dicembre 2012
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SASSARI. «Nell’assunzione di due dirigenti, mediante scorrimento di una graduatoria, la Provincia non ha violato alcuna legge, la procedura è stata eseguita in modo regolare e sulla base dei pareri della Funzione pubblica». All’udienza preliminare per 23 imputati, tra i quali sindaco Ganau, presidente Giudici, 21 tra ex assessori di Comune e Provincia e due dirigenti, ieri è toccato al difensore della Provincia motivare le richieste di non luogo a procedere al giudice preliminare Antonello Spanu. L’avvocato Marcello Bazzoni è partito dalla memoria difensiva già depositata e affrontato i nodi centrali dell’accusa.

Per la Procura, quell’assunzione di due dirigenti a cavallo delle feste natalizie del 2007, senza concorso pubblico ma attingendo dalla graduatoria di una selezione del 2002, e con una procedura d’urgenza “sospetta”, fu portata a termine commettendo un abuso d’ufficio. Perché a quella posizione aspiravano «legittimamente» tre dirigenti in altri uffici pubblici. Ai componenti la giunta provinciale, inoltre, è contestato il reato di falso ideologico in pubblico. Sul primo reato, Bazzoni - che assiste Giudici, il direttore del personale Giovanni Solinas e il direttore generale Ezio Schintu - è partito col censurare le violazioni di legge contestate dal pm Giovanni Porcheddu in concorso a tutti gli imputati. «Nel capo di imputazione viene richiamato il Contratto collettivo nazionale di lavoro, che però non si applica ai dirigenti, ma solo agli impiegati della pubblica amministrazione. E il contratto Area dirigenti non prevede l’obbligo di informazione e consultazione con i sindacati». Il riferimento è al sospetto che i due dirigenti - uno in Comune, l’altro in Provincia, in un’operazione avvenuta in tandem - siano stati assunti con scarsa trasparenza rispetto ai rappresentanti dei lavoratori.

L’altro punto analizzato riguarda le ragioni di urgenza addotte dall’esecutivo di piazza d’Italia alla rapida sequenza delle tre delibere approvate dalla giunta il 21 dicembre 2007, una delle quali modificava il Regolamento per lo sviluppo delle risorse umane, estendendo anche alle figure dirigenziali la previsione del ricorso a graduatorie di merito da concorsi di altri enti, in questo caso per consentire di “attingere” dalla graduatoria del 2002 relativa ad una selezione del Comune. Sul punto, Bazzoni ha richiamato il testo unico degli Enti locali che consente l’adozione di una delibera “urgente” purché «sia adottata con una deliberazione separata, come è avvenuto in questo caso». Per il resto, quel la stessa norma «non richiede una particolare motivazione alle ragioni d’urgenza».

Infine, l’argomento sulla base del quale si fonda l’impianto accusatorio, e cioè la violazione delle regole in materia di mobilità dei dirigenti all’interno della pubblica amministrazione, e cioè la possibilità di spostarsi da un ufficio all’altro. Ebbene, secondo la Procura, la sola giunta provinciale prima di attingere alla graduatoria del concorso comunale del 2002, avrebbe dovuto assumere «dipendenti di altre amministrazioni appartenenti alla stessa area funzionale» che avessero fatto domanda di trasferimento. La magistratura si riferisce ai tre esclusi, persone offese in questo processo. «Ma alla data delle assunzioni, non avevano presentato alcuna domanda di mobilità», ha ricordato Bazzoni. «Quell’elenco cui fa riferimento la Procura era vuoto». Interventi anche da parte dei legali Franco Luigi Satta, Elias Vacca, Nicola Satta, Pina Zappetto. Il 15 gennaio le altre arringhe. (e.l.)

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