La Nuova Sardegna

Sassari

L’Imu gela il mattone, prezzi in caduta nell’isola

di Pier Giorgio Pinna
L’Imu gela il mattone, prezzi in caduta nell’isola

Proprietari spaventati, corsa alle vendite ma pochi acquisti. Gli immobiliaristi: colpo di grazia in una situazione già critica

14 dicembre 2012
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SASSARI. Sboom da Imu. Case ancora più sottocosto rispetto ai prezzi di qualche mese fa. Ma gli acquisti restano pochi. E i mutui crollano del 41-42%. Con conseguenze immediate: vendite in calo dappertutto, perfino nei punti più pregiati delle coste. «L’ultima rata dell’Imu sta dando il colpo di grazia al mercato sardo: la gente fa due conti e comincia a pensare che investire nel mattone non sia più conveniente», lanciano l’allarme proprietari, agenti immobiliari, operatori turistici e addetti all’edilizia, settore che mese dopo mese non cessa di perdere forza-lavoro. È un coro di preoccupazioni, proteste, denunce. Tra mille tensioni.

Molti avvisi ai naviganti, in queste acque tempestose, li aveva già trasmessi Tecnocasa con i suoi rapporti semestrali. Ora a manifestare timori sono parecchi altri. Dice Giovanni Ninniri, past president regionale della Fiaip: «Eravamo già allo stremo perché l’Imu aveva inciso. Ma quest’imposta non è che la goccia capace di far traboccare il vaso di una situazione resa difficilissima dal calo del 10-20% dei canoni d’affitto, spese di manutenzioni alle stelle, altre uscite ordinarie e straordinarie». «Alle solite considerazioni se ne aggiungono due non meno rilevanti – prosegue il rappresentante della Federazione degli agenti immobiliari professionali – La prima è che non esiste più una certezza nelle imposte: le aliquote Imu iniziali hanno raggiunto una certa entità, le successive sono cambiate e in genere aumentate, quindi sono parecchi a domandarsi che cosa succederà nei prossimi anni senza però trovare risposte sicure. Nel frattempo persino gli uffici tecnici comunali faticano ad aiutare i privati con i conteggi per via di ostacoli interpretativi». «La seconda argomentazione – incalza – è che, a causa della crisi internazionale che non accenna a mitigarsi, non è più detto che la casa un domani mantenga o aumenti il proprio valore».

Ovunque nell’isola si assiste così al paradosso di migliaia di potenziali acquirenti che non comprano perché non ce la fanno con i risparmi messi da parte o perché le banche non li aiutano abbastanza. E, allo stesso tempo, si scorgono centinaia di venditori virtuali, in genere molto restii ad abbassare comunque i prezzi, che invece non riescono a piazzare i loro beni sul mercato neppure tra gli investitori istituzionali o tra i pochi che continuano ad avere importanti riserve e cercano l’”affare”. In questi mesi vanno deserte, dopo tutti i ribassi consentiti, perfino tante aste giudiziarie. E alla fine a comprare sono soltanto società satellite degli istituti di credito. «E se a tutto questo si aggiunge che con la fine dell’anno, oltre alle tasse, vanno pagati i ratei periodici di mutui e prestiti, il clima da strisciante economia bellica si apprezza in tutta la sua gravità», si affannano a spiegare altri analisti.

A ben vedere, è un giro quasi perverso di demotivazioni, oneri e disincentivi. «Ma in realtà i cali nel numero delle compravendite e la diminuzione dei prezzi dipendono in parte dall’Imu – sostiene Maurizio Matera, della Kronos di Sassari – A voler cedere le case, spesso seconde residenze, sono persone che hanno bisogno di soldi per mandare fuori i figli a studiare, che non vogliono più sostenere costi di manutenzione, che hanno problemi di salute o che semplicemente vogliono investire altrove. Così oggi il fenomeno interessa più i privati che i costruttori, dato che poi proprio gli impresari sono quelli più pronti ad abbassare i prezzi». «Il discorso di fondo è tuttavia un altro – conclude l’immobiliarista – Molti in Sardegna non hanno ancora capito che non stiamo solo attraversando un periodo difficile: siamo di fronte a una nuova era finanziaria».

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