La Nuova Sardegna

Sassari

Parco Energogreen: la giunta regionale vuole vederci chiaro

di Mario Bonu
Parco Energogreen: la giunta regionale vuole vederci chiaro

Il progetto per la centrale termodinamica a Cossoine sarà sottoposto alla valutazione di impatto ambientale

15 dicembre 2012
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COSSOINE. Il progetto della Energogreen Reneivables srl per la centrale solare termodinamica nei territori di Cossoine e Giave verrà sottoposto a “Via” (Valutazione di impatto ambientale). Lo ha deciso la giunta regionale nella sua ultima riunione, con la deliberazione n. 48/37 dell’11.12.2012. Una decisione fortemente attesa e auspicata da popolazioni e associazioni ambientaliste, che costringerà la società di Pollenza (Mc) a presentare progetti e riscontri assai più dettagliati di quelli elaborati finora. Perché fra le molte criticità rilevate dal Savi (Servizio ambiente e valutazione impatti) e fatte proprie dall’assessore all’Ambiente, Andrea Biancareddu – che ha illustrato la pratica – e dalla giunta regionale, vi è, al primo posto, quella relativa a «incongruenze e indeterminatezza di diversi importanti aspetti di natura progettuale (per es., superficie captante del parco solare, opere di connessione, tecnologia della centrale ausiliaria, modalità di approvvigionamento della biomassa, etc.)». Gli altri aspetti fortemente critici contenuti nella deliberazione della giunta regionale riguardano: «Alterazione della morfologia naturale dei luoghi; notevole impatto di natura paesaggistica, considerati anche i potenziali fenomeni di interferenza visiva e conseguenti effetti cumulativi con altri impianti similari realizzati o proposti nelle aree circostanti non presi, peraltro, in considerazione nella documentazione presentata; necessità di imponenti opere di sistemazione altimetrica con potenziale movimentazione di consistenti quantitativi di terre e rocce da scavo; rilevanti impatti sulle componenti acque superficiali e sotterranee dovuti ai notevoli consumi di risorsa idrica, alla conseguente necessità di creare adeguate opere di accumulo e/o di derivazione di acque sotterranee, con alterazione del regime idraulico sia superficiale che sotterraneo e potenziale contaminazione della risorsa idrica; impatti sulla componente atmosfera, anche durante la fase di cantiere, con possibili ripercussioni sulla salute pubblica, data anche la vicinanza a diversi ricettori sensibili (aziende, case sparse e centro abitato di Cossoine, distante poche centinaia di metri dal sito di intervento); consistente consumo di suolo agrario, sottrazione di habitat e della copertura vegetazionale, con notevoli impatti sulle popolazioni faunistiche e avifaunistiche potenzialmente presenti nell’area interessata dalle opere». Fin qui i rilievi del Savi e della giunta, che riprendono pressoché integralmente le preoccupazioni sollevate da coloro che si sono schierati contro il progetto. Ma la delibera della giunta regionale contiene anche un’altra importante prescrizione, che ugualmente risponde ai rilievi mossi dagli attivisti del “No”. Lo studio di impatto ambientale, si legge nella delibera «in conformità alla delib. G.R. n. 34/33 del 7 agosto 2012, dovrà contenere anche un’analisi costi-benefici relativa alla dimostrazione della sostenibilità socio-economica ed ambientale dell’iniziativa, … la stima e monetizzazione dei reali e concreti benefici per la collettività, riferiti all’impianto in oggetto, con particolare riferimento all’incremento dei livelli occupazionali. Tale analisi dovrà altresì riguardare ciascuna delle alternative esaminate e illustrare le motivazioni della scelta di quella proposta». Per le 18,30 di oggi, intanto, al salone parrocchiale, è confermata la riunione promossa dal Comitato per il “No” al termodinamico, con la Cia e la Coldiretti.

Intanto, ieri in tarda serata si è appreso che il sindaco Alfredo Unali, essendo stato raggiunto il quorum per il referendum, ha ritirato le dimissioni.

Mario Bonu

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