La Nuova Sardegna

Sassari

Una sala piena di giochi per sconfiggere la paura

di Gabriella Grimaldi
Una sala piena di giochi per sconfiggere la paura

Presentata ieri la stanza preoperatoria allestita nel Blocco delle cliniche I bambini vengono accompagnati dal momento del ricovero all’intervento

13 gennaio 2013
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Un grande acquario con tutti i toni dell’azzurro, disegni infantili alle pareti, un lettino decorato con i fazzoletti colorati. Sembra di essere ovunque tranne che in ospedale. E invece si tratta della stanza preoperatoria dedicata esclusivamente ai bambini all’interno del Blocco operatorio delle cliniche di San Pietro.

È stata inaugurata a dicembre del 2012 ed è stata accolta con entusiasmo dai genitori e dai piccoli che in quell’ambiente capitano per un problema chirurgico.

Ieri la sala è stata presentata alla stampa dai responsabili del reparto di Chirurgia pediatrica dell’Aou alla presenza del direttore sanitario dell’azienda Francesco Tanda.

«Un intervento chirurgico è un momento di disagio e preoccupazione, in particolar modo per i bambini – spiega il direttore del reparto Michele Ubertazzi –. I piccoli pazienti soffrono per il distacco dal proprio ambiente, dai loro giochi e per l’incognita che li attende. È perciò molto utile, per migliorare la qualità della vita del piccolo ricoverato, creare un ambiente su misura per lui che sia familiare e rassicurante». La stanza preoperatoria è stata realizzata proprio con questo intento. Si tratta di un ambiente accogliente dove i bambini trascorrono l’attesa (da 10 minuti a mezz’ora, di solito) durante la quale vengono preparati per entrare in sala per l’intervento.

Ma la direzione dell’Aou ricorda che l’arrivo nel blocco operatorio è preceduto da una ulteriore preparazione che avviene già in reparto a cura di un’esperta educatrice, Valentina Pazzola secondo un progetto, il Giocamico, attivo in Chirurgia pediatrica dal 2008. L’educatrice utilizza una precisa metodologia scientifica per spiegare in maniera giocosa ai piccoli cosa accadrà dal momento del ricovero all’operazione chirurgica. «Si tratta – dice la dottoressa Pazzola – di un’attività di preparazione chiamata “Alla scoperta del Pianeta Sala Operatoria”, un viaggio immaginario studiato perché il bambino sia pronto ad affrontare l’intervento e la visita con l’anestesista».

La stessa educatrice poi accompagna il bambino al primo sottopiano dove si trova il blocco operatorio e, insieme ai genitori, lo affianca fino all’ingresso nella sala. Lì il piccolo starà in un ambiente protetto senza dover attendere nello stesso luogo degli adulti che invece appare asettico e poco accogliente.

L’intento comunque è quello di estendere il servizio anche ai bambini che “approdano” al blocco da altri reparti. In media, dicono i responsabili del reparto, in un mese vengono operati, escluse le urgenze, fra i sessanta e i settanta bambini. La stanza preoperatoria è stata realizzata grazie alla donazione dell’associazione Sardegna Amaci, costituita perlopiù da genitori, che ha offerto gli arredi, grazie alla collaborazione del responsabile dell’Unità di Anestesia e rianimazione Luca Brazzi e della coordinatrice infermieristica del Blocco operatorio Elena Morelli.

In Primo Piano

Video

25 Aprile, a Cagliari un corteo di 20mila persone sfila per le vie della città

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative