La Nuova Sardegna

Sassari

Termodinamico, esperto elenca i problemi

Termodinamico, esperto elenca i problemi

Acque agitate a Cossoine dopo la pubblicazione di una relazione tecnica chiesta dalla minoranza

15 gennaio 2013
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COSSOINE. Dopo una fase di apparente stallo, seguita alla deliberazione della giunta regionale che stabiliva di sottoporre a “Via” (Valutazione di impatto ambientale) il progetto della Energo Green per l’impianto termodinamico nella piana di Cossoine, le acque ricominciano ad agitarsi, questa volta per una presa di posizione della minoranza consiliare, che rende noto un nuovo punto di vista sul problema, acquisito tramite il parere di un esperto. «A richiesta del gruppo di minoranza consiliare – si legge nel comunicato - l’ingegnere edile-architetto Pier Gavino Cherchi, ha fornito interessanti osservazioni tecniche sul progetto proposto dalla società Energogreen. L'altipiano di “Campu Giavesu” – prosegue la nota - elemento caratterizzante per la regione storica del Meilogu, rappresenta oggi una delle aree che meglio testimoniano l'importante attività vulcanica che ha interessato numerose regioni della Sardegna nel corso delle ere geologiche».

L’intervento in questione, dunque, sarebbe «lesivo nei confronti dell'identità dei luoghi, caratterizzati da una successione precisa dettata dalla morfologia locale. La pianura, la collina ed infine l'altopiano hanno un ordine ben preciso che identifica il paesaggio degli altopiani tipico del Meiologu. L'inserimento dell'impianto termodinamico in un contesto paesaggistico delicato e per certi versi unico, determina un disturbo alla percezione dello stato dei luoghi, come evidenziato dalle simulazioni presentate».

Ma problemi vi sarebbero anche per «l'estensione del manufatto, che si inserisce nella visuale panoramica dividendo il paesaggio quindi privandolo della sua continuità». Né miglior sorte è riservata alle cosiddette «opere di mitigazione» proposte, che avrebbero effetti «peggiorativi, in quanto introducono associazioni vegetali estranee, in forme regolari e simmetriche». «Inoltre – si legge ancora nel comunicato - sebbene venga rimarcata più volte la distanza del luogo dell’intervento, sia dai siti di valenza naturalistica sia dai siti più rilevanti dal punto vista archeologico, sulla percezione del paesaggio non incide soltanto il dato numerico dei metri. Una valutazione seria dell’impatto deve tenere conto della percezione dell’unitarietà delle parti. Il progetto attuale, sotto questo profilo, presenta diverse insufficienze. Le aree destinata alla realizzazione dell'impianto termodinamico appartengono all'ambito rurale, vincolato alle attività agricole, l'intervento proposto sembra da una prima analisi, attinente ad attività quasi completamente industriale. Ciò infatti giustificherebbe l’inserimento dell’impianto in aree già compromesse, come le aree industriali in dismissione e le aree estrattive». Intanto, al momento, non è dato sapere quale sia lo stato dell’arte della Energo Green in merito alle pratiche per la “Via”, mentre in paese si aspettano le decisioni del Comune sul referendum.

Mario Bonu

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