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Sassari

Tentato omicidio a Sorso, fucilate contro un imprenditore

di Gianni Bazzoni
Tentato omicidio a Sorso, fucilate contro un imprenditore

Il misterioso agguato è avvenuto il 18 dicembre sulla litoranea di Platamona, ma le indagini sono rimaste finora secretate. Due fucilate esplose da una vettura che ha affiancato quella dell’aggredito: schivati i colpi

25 gennaio 2013
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SORSO. Fucilate da un’auto in corsa per uccidere un imprenditore. L’uomo è riuscito a salvarsi solo grazie alla prontezza di riflessi: il suo spostamento verso il basso, infatti, gli ha consentito di schivare i pallettoni che si sono conficcati nell’abitacolo del veicolo.

Il grave episodio risale a poco più di un mese fa, ma è trapelato solo ieri, pur con il massimo riserbo da parte degli investigatori. Tanto che non è stato reso noto - per ragioni di sicurezza - il nome dell’imprenditore. Si sa che è originario di Roma, ha poco più di 50 anni, e che, da qualche tempo, è residente a Sorso pur avendo gestito una attività nel territorio provinciale. Le indagini sono state affidate ai carabinieri della stazione di Sorso e del comando provinciale.

L’attentato è stato compiuto nella tarda sera del 18 dicembre, intorno alle 22. L’imprenditore sta percorrendo la litoranea che da Platamona porta a Sorso alla guida della sua auto. È buio in quel tratto e la visibilità è scarsa, fino a qual momento non si è reso conto di essere stato seguito per un bel tratto di strada. Capisce che qualcosa di grave sta per accadere quando un’auto di colore scuro lo affianca: con la coda dell’occhio l’imprenditore vede sbucare dal finestrino laterale la canna di un fucile. Questione di secondi, l’uomo si abbassa d’istinto curvando il corpo verso il sedile del passeggero che - per fortuna - è libero. Due colpi esplosi da distanza ravvicinata che lasciano i segni dentro l’abitacolo dell’auto. Sono momenti concitati e di grande tensione. L’auto degli attentatori prosegue la sua marcia a forte velocità, anche se per un momento sembra che il commando voglia fermarsi per finire il lavoro. L’imprenditore accelera, corre senza fermarsi mai fino alla caserma dei carabinieri di Sorso e denuncia il fatto.

Il suo racconto è dettagliato, ricco di particolari che consentono agli investigatori di avviare subito le indagini, anche se mancano indicazioni precise sul mezzo utilizzato dagli attentatori. L’imprenditore, però, ricostruisce storie recenti e vicende che lo hanno visto protagonista durante la sua attività lavorativa nel territorio. Prova a indicare situazioni poco chiare, a evidenziare minacce velate e qualche problema che merita approfondimenti.

Parte il lavoro dei carabinieri che riaprono alcuni fascicoli, verificano circostanze e presenze, cercano di comprendere se nell’ultimo periodo l’imprenditore sia stato seguito, se la sera dell’attentato qualcuno abbia notato qualcosa di strano lungo la litoranea. Soprattutto se ci sono testimoni che hanno sentito gli spari, o che hanno assistito direttamente alla scena da far west tra Platamona e Sorso. Intervengono gli specialisti della Sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale per i rilievi, soprattutto per evidenziare i segni lasciati dai pallettoni nell’abitacolo dell’auto dell’imprenditore.

L’attività investigativa è andata avanti coperta dal massimo riserbo per più di un mese, dell’attentato non si era saputo niente fino a ieri, quando la notizia è trapelata indirettamente, durante una fase degli accertamenti finalizzati a scoprire gli autori dell’attentato.

Gli investigatori - anche se non ci sono conferme ufficiali - sospettano che a sparare possa essere stato qualcuno che conosce bene l’imprenditore. Il filone principale dell’indagine, dunque, porta proprio all’attività dell’uomo che potrebbe avere incrociato nel suo percorso persone senza scrupoli.

Nonostante il serrato lavoro dei carabinieri, finora non risultano provvedimenti adottati nei confronti di presunti responsabili dell’attentato che poteva costare la vita all’imprenditore romano trapiantato a Sorso. Ma forse c’è una pista interessante.

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