La Nuova Sardegna

Sassari

Sanità, il vescovo al fianco dei sindaci: «Pensate alla gente»

di Barbara Mastino
Sanità, il vescovo al fianco dei sindaci: «Pensate alla gente»

Un documento di monsignor Sebastiano Sanguinetti: «Valutare l’ospedale come un servizio non un’azienda»

26 gennaio 2013
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OZIERI. La Chiesa di Ozieri si schiera con decisione al fianco delle istituzioni nella vertenza Sanità in vista della definizione dell’Atto Aziendale dell’Asl 1. L’assemblea del presbiterio della diocesi del Logudoro e Goceano, presieduta dall’amministratore apostolico monsignor Sebastiano Sanguinetti, vescovo di Tempio, ha espresso la sua chiara scelta di campo: la condivisione della «viva preoccupazione delle amministrazioni del territorio, del personale e della popolazione intera del Monte Acuto e del Goceano per il ventilato ridimensionamento dell’ospedale di Ozieri e di molti servizi da esso erogati». Una presa di posizione dal grande significato, che interpreta il pensiero delle tante comunità che fanno riferimento all’ospedale e al distretto sanitario di Ozieri e se ne fa guida.

Nel documento finale che riassume i contenuti dell’assemblea, Sanguinetti esprime preoccupazione, ma traccia anche delle linee che dovranno essere seguite nella proposta che il territorio si sta preparando a proporre alla direzione Asl. Linee che hanno come base un “sentire” la Sanità come un servizio e non come un’azienda, e che partono dal presupposto che un’assistenza migliore per il distretto di Ozieri va di pari passo con un’assistenza migliore per tutta la comunità dell’Asl 1. Il documento del presbiterio contiene quindi degli importanti moniti: il primo riguarda il dibattito in atto, che si auspica sia «libero da sterili lotte di campanile» e incentrato «sui reali bisogni e diritti dei cittadini di questo territorio, peraltro fortemente penalizzato dall’attuale crisi generale dell’intera isola e non solo».

Un contesto nel quale è impensabile che le comunità debbano vedersi sottrarre anche il diritto alla salute, men che meno per logiche economiche. «Pur comprendendo le ragioni di una più coerente e oculata politica di spesa - si legge infatti nel documento a firma del vescovo Sanguinetti a nome del presbiterio - siamo convinti che ciò non debba avvenire a scapito dei servizi essenziali in un ambito così delicato e determinante. Insieme ai numeri va sempre messo in conto anche il peculiare contesto geografico e socio-economico dei diversi territori». Il documento contiene poi anche un altro monito: è inutile ridurre i posti letto e i reparti se restano gli sperperi. «Peraltro - prosegue infatti la nota - a fronte di una contrazione dei servizi non sempre risulta evidente una concomitante riduzione degli sprechi e delle voci e settori che ne sono spesso la causa principale». Nel frattempo prosegue la redazione della citata “controproposta” da parte delle istituzioni: il testo è pressoché pronto, anche grazie agli apporti che giovedì sera sono stati dati dagli amministratori dei diversi Comuni e da altri esponenti politici del territorio.

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