La Nuova Sardegna

Sassari

“Lav...Ora”, revocato il bando

“Lav...Ora”, revocato il bando

Cento soggetti svantaggiati perderanno un’opportunità di occupazione, interrogazione di Agus (Pd)

27 gennaio 2013
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SASSARI. Ha creato forte sconcerto anche negli ambiti Plus della Provincia di Sassari, la notizia della revoca del bando “Lav…Ora”. Un intervento fortemente atteso dai territori, che avrebbe offerto una opportunità di occupazione per un anno a ben cento persone (25 per ciascuno dei quattro ambiti Plus) portatrici di disagi di varia natura. Il progetto si è arenato dietro il decreto n. 1 del 17 gennaio, dell’assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci, che nomina un commissario ad acta, con il compito di «attivare le procedure volte alla revoca dell’avviso denominato “Lav…Ora - Progetti per l’inclusione sociale” per il finanziamento di progetti per l’erogazione di contributi a favore di inserimenti lavorativi di soggetti svantaggiati» e perché «provveda, altresì, ad attivare le procedure volte alla riprogrammazione delle risorse comunitarie destinate all’avviso “Lav…Ora, secondo gli indirizzi politico-amministrativi impartiti, nonché, all’adozione degli atti conseguenti». Una aperta sconfessione dell’operato del direttore generale delle Politiche sociali, Roberto Abis, e del direttore del servizio Attuazione politiche sociali comunitarie, nazionali e regionali, Caterina Corte, che pure avevano profuso un forte impegno per far arrivare ai territori dei Plus gli 8,5 milioni stanziati dalla Regione per gli interventi a favore dei soggetti svantaggiati. Ma un atto, anche, su cui si è appuntata l’attenzione del consigliere regionale del Pd, Tarcisio Agus, che con un’interrogazione chiede all’assessore alla Sanità di conoscere punto per punto i motivi che porteranno alla revoca dell’avviso, che mette a rischio il lavoro di Plus e Comuni. Soprattutto perché, spiega Agus, «l'essenza del bando è prettamente, per la sua delicatezza e per quanto disposto da due leggi regionali, di competenza dei Plus». I quali Plus, considerata l’importanza del bando e la scadenza prevista per il 15 febbraio, si erano tutti attivati per raccogliere le manifestazioni di interesse da parte delle aziende che si fossero rese disponibili ad accogliere i beneficiari delle borse lavoro. Decine e decine di imprese individuali, società, cooperative, che hanno dato la propria adesione e che, da qui al 15 febbraio, avrebbero dovuto essere coinvolte nella progettazione degli interventi in attuazione di quegli indirizzi regionali che prevedono una forte integrazione fra il tessuto socio-economico del territorio e i servizi istituzionali. Ora tutto quel lavoro rischia di essere vanificato, in nome di logiche difficili da capire, ma il cui unico risultato è quello di deludere le aspettative degli utenti svantaggiati che in quel bando avevano visto una importante opportunità. Anche l’ambito Anglona-Coros-Figulinas aveva raccolto le manifestazioni di interesse delle aziende e aveva tenuto una conferenza di servizi in cui si era deciso di dare priorità, negli inserimenti lavorativi, agli utenti del precedente bando “Ad Altiora”, al fine di garantire la continuità degli inserimenti lavorativi, e arrivare alla creazione di professionalità vere, spendibili sul mercato del lavoro. Ma ora è arrivato quel decreto, «che rischia di esautorare – dice ancora Tarcisio Agus nella sua interrogazione - tutto il delicato lavoro portato avanti dai Comuni».

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