La Nuova Sardegna

Sassari

Ricorso dei comuni contro la delibera del direttore della Asl

di Emidio Muroni
Ricorso dei comuni contro la delibera del direttore della Asl

Bonorva, i sindaci contestano il provvedimento che cancellerebbe i centri di assistenza psichiatrica

29 gennaio 2013
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BONORVA. Rischia di farsi sempre più aspro il confronto- scontro fra le istituzioni locali e la direzione generale dell’Asl di Sassari. È una partita che si gioca ormai da diverso tempo sulla pelle della gente dei paesi dell’interno che pian piano vedono scomparire le strutture primarie utili a garantire anche quel minimo servizio sanitario, indispensabile per garantire agli abitanti un livello di vita. Dopo le tante promesse fatte durante le varie conferenze di servizio, stavolta a far scattare in piedi gli amministratori locali è stata la deliberazione del direttore generale del 17 gennaio scorso, che ha per oggetto “l’Istituzione di una struttura complessa psicologica ospedaliera e delle emergenze e contestuale soppressione della struttura complessa Csm 2 di Sassari”. Portavoce della protesta stavolta, per conto dei comuni aderenti al “Plus” del distretto di Alghero, che hanno Bonorva come Comune capofila, è stato il sindaco Giammario Senes che, su mandato ricevuto nella conferenza dei comuni del distretto del 23 scorso, ha inviato una lettera di protesta al presidente, alla giunta e all’assessore regionale alla Sanità e al direttore generale dell’Asl di Sassari. Con il documento Senes, in qualità di rappresentante dei comuni del distretto, «vista la delibera adottata su proposta del direttore della struttura pianificazione strategica, organizzazione aziendale governante e marketing istituzionale, visto il vigente atto aziendale dell’Asl di cui alla delibera numero 499, e la bozza di atto aziendale, attualmente in discussione in sede di conferenza provinciale sanitaria e socio-sanitaria dell’Asl numero 1», ha proposto «un formale ricorso amministrativo in opposizione alla delibera del 17 gennaio del direttore generale dell’Asl , per vizio di legittimità ed errate e carenti valutazioni di opportunità effettuate dall’autorità che ha emanato l’atto, in quanto il vigente atto aziendale, (delibera numero 499), non prevede l’istituzione di nuove strutture complesse di psicologia ospedaliera e delle emergenze, né la contestuale soppressione della struttura complessa Csm2 di Sassari». Al contrario la nuova istituzione e soppressione, si legge nel documento di ricorso, è contenuta, ma solo a livello di proposta, nella bozza di atto aziendale dell’Asl, attualmente in discussione in sede di conferenza provinciale sanitaria e socio sanitaria, quindi ancora priva del definitivo parere obbligatorio» previsto dalla normnativa. Tanto da far ritenere ai ricorrenti del Plus del distretto di Alghero che la deliberazione del direttore generale non «sia conforme alle norme e risultanze degli atti d’ufficio e violi garanzie speciali di ordine oggettivo e soggettivo». In merito al contenuto della deliberazione, nel ricorso è ribadito che «il giusto provvedimento prevede, prima della sua adozione, una fase di discussione e condivisione del nuovo atto aziendale in sede di conferenza provinciale sanitaria e socio sanitaria dell’Asl» e, sotto il profilo della legittimità, deve essere dotato del parere, obbligatorio previsto per legge. Il documento termina definendo un fatto grave che «decisioni con ricadute così importanti, sia sotto il profilo sociale sia sanitario, siano prese in maniera unilaterale, senza condivisione e confronto con i territori, negando gli elementari principi di partecipazione democratica e spogliando i rappresentanti dei territori dalle loro fondamentali funzioni d’indirizzo politico».

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