La Nuova Sardegna

Sassari

Video su Facebook e 10mila amici: così nasce un personaggio

di Luigi Soriga
Video su Facebook e 10mila amici: così nasce un personaggio

Sassari, nell’arco di 3 mesi Cristian Pinna è diventato famoso, seguitissimo sul web e ora anche ospite in discoteca

29 gennaio 2013
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La prima volta che apri un suo video resti spiazzato: vien da chiedersi: e questo da dove sbuca? È veramente così o semplicemente ci fa? Ti osserva attraverso lo schermo del pc, sempre incazzato, la faccia smunta, barba incolta, e ti punta gli occhi dritti in faccia e non ti molla un istante. Poi comincia a parlare, ed è come finire dentro una centrifuga che talvolta sminuzza la realtà ma spesso gira a vuoto. Ne ha per tutti, ogni tanto si rivolge al sindaco: «Ganau, testina, scendi un attimino che ci facciamo due chiacchiere». Oppure: «Oh Ganau, inondaci di fontane e non di rotatorie». Insomma, un mix di antipolitica, insulti, fatti di cronaca, banalità, parolacce, qualunquismo, ma anche problemi veri e un fastidio che sfrega sul mondo come carta abrasiva. Passano otto minuti e tu sei ancora lì incollato, che magari sorridi e ti fai anche due risate, ma intanto ascolti, e vai sino in fondo al monologo più strano che ti sia mai capitato di sentire. La gente ne va matta e infatti, nell’arco di tre mesi questo ragazzo di 35 anni, di nome Cristian Pinna, è diventato un fenomeno. Il suo primo profilo Facebook è saturo di amicizie (4999), per accontentare le altre richieste ha dovuto aprire un secondo profilo (che sta per straripare) e allora ha dovuto creare anche una pagina come fanno i veri vip. Insomma circa diecimila persone ogni giorno si affacciano su Facebook in attesa della video-catilinaria. E lui accontenta i suoi fan con premurosa dedizione, almeno tre invettive settimanali, per un totale di oltre 100 clip realizzate.

«E dire che tutto è cominciato per gioco – racconta – alcuni amici mi mandavano sempre inviti a partecipare a giochi on-line. Un giorno gli ho risposto con un video, alla mia maniera, dicendogli di non rompermi le scatole con questa roba. È stato un successo incredibile». Una cascata di “mi piace”, e poi condivisioni, e infine la valanga di richieste d’amicizia. «Allora ho acceso la webcam e ho cominciato a parlare, dicendo tutte le cose che mi passavano per la testa e che mi fanno incazzare. Ho pensato: se tutti fanno la stessa cosa, ti devono ascoltare per forza, e allora magari qualcosa in questo schifo di Paese cambia». Gli argomenti variano dagli stipendi dei parlamentari alle multe in città, dai parcheggi alle mense dei poveri, alle pensiline degli autobus, sino allo scandalo Montepaschi. Ma se sul pulpito digitale si affacciasse un qualsiasi politico, mai avrebbe una simile platea di followers. Video troppo noioso: “Non mi piace”. Invece Cristian Pinna ha un suo talento e una sua calamita. A fare presa non sono tanto le cose che dice, ma come le dice. Innanzitutto è talmente vero che sembra finto. È il sassarese portato ad un grado di purezza assoluto. Le espressioni del viso, l’intercalare, le pause, la gestualità, l’ironia, l’essere fanfarone: “allo schiaffo te ne stacco le mutande”. Pino e gli Anticorpi, con il personaggio Pino la Lavatrice, avevano tentato l’esperimento, ma si erano fermato all’80 per cento di purezza. Con Cristian Pinna si arriva al 100% di genuinità, e provate a immaginare un sassarese autentico sino al midollo, simpatico e intelligente, non troppo scolarizzato, spesso in bilico sul precipizio verbale, che fa la sua personalissima rassegna stampa e commenta l’attualità. È assolutamente irresistibile. Tanto che da un mesetto i gestori di locali e discoteche hanno fiutato l’affare e hanno cominciato a chiamare Cristian per le serate. Bonorva, Ardara, Alghero e l’Atrium a Sassari. Gli danno un microfono e lui parla con i ragazzi per mezzora. Per molti è un mito, perché ha il coraggio di dire le cose come stanno, perché non ha paura di raccontare la sua esperienza passata di tossicodipendente, perché a suo modo tenta una rivoluzione e ci crede. I ragazzini gli chiedono di fare la foto insieme e poi la pubblicano su Facebook, come se avessero a fianco un “tronista”. Ma quelli sono il prodotto di una realtà di plastica, televisiva, mentre Cristian nasce dalle piaghe di una città, dalla mancanza di lavoro, dal disagio e dall’indifferenza.

E quando là fuori l’aria si fa troppo pesante, lui si rinchiude nel tepore della stanzetta e usa la cam come un megafono: ehi sono qua, sono quello cattivo, con la faccia segnata dalla vita e la barba sfatta. Sono quello che fate finta di non vedere. Ma ci sono anch’io.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il blitz

Sassari, controlli dei Nas in tutta l’isola: sequestrati 855 chili di uova e colombe di Pasqua scadute o conservate tra i topi

Le nostre iniziative