La Nuova Sardegna

Sassari

Sorso e Sennori, il matrimonio è fatto

di Luigi Soriga
Sorso e Sennori, il matrimonio è fatto

Ieri pomeriggio il primo consiglio comunale congiunto della storia e l’avvio di una serie di progetti condivisi

02 febbraio 2013
3 MINUTI DI LETTURA





INVIATO A SORSO. Piccolo siparietto prima dello storico evento. Alle 17 la sala consiliare di Sorso è apparecchiata per il primo “Consiglio di Romangia”, cioè per la prima seduta congiunta tra i comuni di Sorso e di Sennori. E come si confà ai solenni matrimoni, i vigili urbani sono in ghingheri, i sindaci infiocchettati da fascia tricolore, e naturalmente i gonfaloni delle municipalità sono in bella vista. Insomma, tutto sembra perfetto. Ma alle 17,05, invece, ecco presentarsi il primo, insormontabile, problema. Il gonfalone di Sorso si erge rosso e imponente, quello di Sennori, al suo fianco, è un misero drappo bianchiccio. Non c’è partita. Allora il sindaco Desini guarda le forze in campo e decreta la sostituzione immediata. Un segretario va in missione a Sennori e dopo un quarto d’ora rientra a Sorso con un eccellente rimpiazzo. Via lo stemma formato mini, spazio a quello XXL. Ora la scenografia ha tutto un altro aspetto: i gonfaloni sono uno di fianco all’altro, uno rosso e uno candido, stesse misure, ma quello di Sennori è una ventina di centimetri più alto. Il primo consiglio comunale congiunto della storia, finalmente, può cominciare.

Se il siparietto poteva suggerire una mai sopita rivalità tra i due centri della Romangia, niente di più sbagliato. Mai le due città sono andate così d’amore e d’accordo. E con questo matrimonio sancito ufficialmente a votazione unanime, si sono fuse in un’unica realtà fatta di 23mila abitanti, che in termini numerici significa che dopo Sassari e Alghero in Provincia ora c’è la Romangia. «Per costituire una massa critica simile – fa notare l’assessore all’Ambiente di Sennori Vincenzo Leoni – altre unioni di comuni hanno dovuto fondere anche cinque o sei municipalità». E se in Sardegna, come nel resto dell’Italia, questi patti tra sindaci vanno molto di moda, un motivo c’è: l’unione fa la forza soprattutto se c’è da chiedere e ottenere finanziamenti. L’Unione Europea è molto sensibile a quella che chiamano la “governance integrata”, ma anche la Regione è più propensa a mettere mano al portafogli se ha di fronte una “cooperazione interistituzionale”. Anzi, la legge regionale del 15 marzo destina una quota del Fondo unico pari al 3 per cento “al finanziamento delle gestioni associate di funzioni amministrative”. Ed ecco da dove nasce la stretta di mano tra i due sindaci Morghen e Desini. Naturalmente non può essere solo un matrimonio di interesse. «Apparteniamo alla stessa comunità e allo stesso territorio – dice Morghen – che è quello della Romangia». E Desini parla addirittura di promesse di matrimonio già in tempi non sospetti: «L’amicizia con Morghen risale al periodo in cui entrambi eravamo consiglieri provinciali. Già da allora parlavamo del futuro di Sorso e di Sennori. Pensavamo: dobbiamo avviare una stagione nuova per la Romangia». In effetti i due paesi da qualche tempo camminano lungo lo stesso sentiero. E i passi avanti compiuti si ritrovano anche all’interno del protocollo d’intesa che l’assemblea di ieri è chiamata ad approvare. C’è in ballo una bella fetta di fururo, che riguarda la riqualificazione dei collegamenti e della viabilità, il trasporto pubblico, le piste ciclabili. E poi naturalmente la valorizzazione delle bellezze paesaggistiche, e di quello sterminato golfo che dalle alture di Sennori si può abbracciare con un solo sguardo. Quindi le due città possono lavorare insieme per la promozione turistica, e magari organizzare un calendario di appuntamenti enogastronomici e spettacoli. Potranno anche pianificare meglio la tutela del litorale, perché forse sarà più semplice ottenere risposte in termini di finanziamenti. E siccome tra i due municipi c’è una manciata di chilometri, magari si può anche risparmiare qualcosa eliminando inutili doppioni amministrativi nei servizi offerti alla comunità, accorpando personale e mansioni. Tutto in linea con il vangelo della spending review. E infine, cosa più importante, si potranno scrivere i Piani strategici, e ragionare in termini di Area vasta: cioè canalizzare le proprie richieste dentro una cassa di risonanza capace di farle sentire a un livello istituzionale più alto: in Regione e in Europa. E’ così che si batte cassa e si può ottenere qualcosa in più.

In Primo Piano
Disagi

Alghero, tre passeggeri lasciati a terra per overbooking da Aeroitalia

di Massimo Sechi

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

Le nostre iniziative