La Nuova Sardegna

Sassari

«Sulla chimica verde dobbiamo vigilare per evitare sorprese»

di Gianni Bazzoni
«Sulla chimica verde dobbiamo vigilare per evitare sorprese»

La denuncia della Femca-Cisl: «L’Eni deve svolgere un ruolo centrale. Troppe variabili rispetto al progetto originario»

02 febbraio 2013
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SASSARI. Strani silenzi e atteggiamenti che sembrano tipici di chi ha già ottenuto un risultato. La Femca-Cisl suona la sveglia sul progetto della chimica verde a Porto Torres e denuncia che «non è vero che tutti i problemi sono risolti». Giampiero Murgia, segretario generale di Femca Sardegna, e Luca Velluto, segretario territoriale di Sassari, ieri hanno sottolineato che «finchè gli impianti non saranno in marcia e produttivi, vuol dire che il risultato non è stato ancora raggiunto. Per questo occorre vigilare con grande attenzione per evitare sorprese».

Murgia e Velluto hanno manifestato perplessità per le «troppe variabili che stanno modificando il progetto originario», soprattutto perchè finora «non si conosce l’entità degli investimenti effettuati e il solo fatto di notare che è aumentato il numero delle auto parcheggiate fuori dalla portineria del Petrolchimico non può essere un indicatore di certezza, per quanto positivo».

I due dirigenti della Femca-Cisl chiedono chiarezza su come sarà compensata la rimodulazione degli investimenti previsti nella fase 2 del progetto della chimica verde, rivendicano spiegazioni «sul nuovo piano dell’impianto di spremitura del seme del cardo e maggiori dettagli sui tempi di realizzazione della fase 3 (la più importante dell’intera operazione). Con una domanda: ci sono i finanziamenti previsti?».

La Femca-Cisl interviene anche sulla centrale biomasse di Enipower il cui bando è stato appena pubblicato: «Perchè è stata fatta una gara internazionale? E a cosa sono dovuti i ritardi nelle autorizzazioni?«.

Giampiero Murgia e Luca Velluto guardano alla realtà dello stabilimento Petrolchimico di Porto Torres, che negli anni ha subito colpi pesantissimi sul fronte occupazionale, e chiedono una presa di posizione da parte dell’Eni: «Le procedure di rinnovo degli appalti per le imprese di manutenzione all’interno della fabbrica devono essere congelate e sarebbe più opportuno pianificare una proroga per ulteriori tre anni, in coincidenza con gli investimenti previsti dal progetto complessivo della chimica verde». Una proposta che si basa sulla necessità di garantire la continuità lavorativa alle imprese e ai lavoratori del territorio.

La Femca-Cisl denuncia, inoltre, «il disimpegno di Eni e delle sue consociate riguardo agli approvvigionamenti, all’amministrazione e alla logistica. Riteniamo che tali servizi debbano rimanere nel sito di Porto Torres per rafforzare il progetto complessivo». L’organizzazione sindacale esprimepiena contrarietà «a qualunque gestione diversa degli impianti, come quello del Taf, senza un piano industriale credibile». E ricorda che Matrìca è una società nata e insediata a Porto Torres, e come tale deve tenere conto delle realtà dove opera». La Femca chiede il ripristino dei tavoli regionali previsti dal Protocollo d’intesa per gestire con chiarezza il progetto della chimica verde, e con la consapevolezza che qualunque modifica di quell’intesa va condivisa a livello nazionale.

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