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Sassari

La musica cinese si impara sui banchi delle elementari

La musica cinese si impara sui banchi delle elementari

Progetto del Conservatorio, da metà febbraio al via altri corsi per imparare a suonare strumenti di altre culture

03 febbraio 2013
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SASSARI

La presenza sul territorio di una sempre più ampia comunità di immigrati di origine cinese rappresenta ormai da tempo una realtà consolidata. Tale presenza richiede delle risposte sia ai problemi dell’integrazione che a quelli della conoscenza di una cultura così diversa dalla nostra.

Con il progetto “Sardegna-Cina: due culture musicali a confronto”, promosso dal Conservatorio con il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna, il Canepa intende dare una risposta a queste richieste, utilizzando proprio la musica quale canale di comunicazione interculturale. Il progetto, ideato dalla dottoressa Sabrina Salis, specializzatasi a Londra e a Pechino in musica cinese, comprende numerose iniziative, programmate a partire da questo mese sino a settembre prossimo, ideate al fine di fornire spunti di riflessione e momenti di confronto tra la cultura cinese e quella sarda attraverso l’esperienza musicale. La valorizzazione della cultura cinese avverrà non solo attraverso seminari e concerti, ma anche attraverso il coinvolgimento in prima persona deglistudenti e del pubblico.

Quattro classi (per un totale di 83 bambini) delle scuole elementari di San Donato stanno frequentando il laboratorio musicale-teatrale “C’era una volta in Cina”, attraverso il quale i bambini avranno la possibilità di scoprire le musiche e gli strumenti della tradizione cinese. Il 23 febbraio avrà inizio il laboratorio sulla musica cinese per pianoforte e Gguzheng, uno strumento cordofono molto diffuso in Cina: gli iscritti, con la guida di Sabrina Salis e Anna Revel, avranno la possibilità di imparare a suonare questo strumento e ad esplorare il repertorio cinese contemporaneo per pianoforte. Per iscriversi occorre mandare una mail a relazioni.oriente@conservatorio.sassari.it.

Ma le iniziative non si fermano qui. Il 17 aprile la professoressa Elisa Sabattini, ricercatore diLinguae Letteratura della Cina presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell'Università di Sassari, terrà un seminario sul ruolo della musica nella cultura della Cina classica.

Il 13 maggio invece si svolgerà un convegno dedicato alle manifestazioni vocali della musica sarda, cinese, della Mongolia e del Tibet. I relatori saranno il professor Keith Howard, allievo del grande antropologo della musica John Blacking, e il professor Mark von Tongeren, che ha recentemente svolto ricerche sul canto buddista tibetano, i quali si confronteranno con l’etnomusicologo Gian Nicola Spanu, che parlerà delcanto polifonico della Sardegna. Il 22 maggio infine sarà la volta di un momento dedicato alle composizioni contemporanee per Guzheng e pianoforte. Al seminario parteciperà anche il compositore Luca Macchi, che per il concerto conclusivo scriverà un brano dedicato a questo ensemble. Le manifestazioni si concluderanno, a settembre, con il concerto finale del laboratorio di musica cinese, con un concerto di Guzheng e pianoforte tenuto da Sabrina Salis e Anna Revel, e con una conferenza sul tema “La musica come strumento di mediazione culturale” tenuta dalla professoressa Angela Impey dell’Università SOAS (School of Oriental and African Studies) di Londra.

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