La Nuova Sardegna

Sassari

Le ricerche si concentrano in mare

di Gianni Bazzoni
Le ricerche si concentrano in mare

Trovato il passaporto, cade l’ipotesi di un allontanamento volontario. Si teme che possa avere avuto un malore in acqua

06 febbraio 2013
3 MINUTI DI LETTURA





STINTINO. Resta il mistero sulla scomparsa di Michele Peragallo, l’ex poliziotto di 55 anni, del quale non si hanno più notizie ormai da cinque giorni. Anche ieri le ricerche si sono concluse senza esito: vigili del fuoco, carabinieri e polizia, insieme ai barracelli e a decine di volontari hanno battutto il territorio comunale di Stintino (ripassando più volte anche in aree già ispezionate) mentre l’attività dei sommozzatori si è concentrata in mare, nel tratto di costa poco distante dalla casa dello scomparso, a Tanca Manna. Poche le novità emerse dalle indagini.

Il passaporto. E’ stato ritrovato il passaporto che era sfuggito alle prime verifiche eseguite nell’abitazione di Michele Peragallo e quindi è caduta l’ipotesi che l’uomo possa essersi allontanato volontariamente, magari per recarsi all’estero dove era stato più volte, specie negli ultimi due anni, da quando era andato in pensione.

La muta. Uno degli amici più vicini a Michele Peragallo, ha notato che dal deposito dove è conservata l’attrezzatura mancano una muta (tipo mimetica) e i calzari. Non ci sono certezze ma non è improbabile che l’ex poliziotto, che era un esperto pescatore e profondo conoscitore del mare stintinese, abbia deciso di immergersi per una battuta. Magari solo per pescare dei ricci.

Previsioni del tempo. Si spiegherebbe così l’iniziativa alle 3.30 del mattino di sabato, quando Michele Peragallo ha effettuato un accesso a internet dal suo computer per controllare le previsioni del tempo. Forse aveva in programma una battuta di pesca e voleva sincerarsi che non ci fossero impedimenti.

Un malore. L’insistenza con cui sono andate avanti le ricerche in mare, per tutta la giornata, sembra dare maggiore credibilità all’ipotesi che l’ex poliziotto possa essere entrato in acqua e colto da malore durante l’immersione. Tra l’altro sabato erano presenti delle forti correnti che potrebbero avere spinto il corpo al largo, in direzione di Castelsardo.

Rinforzi. Il coordinamento delle ricerche in mare è di competenza della Capitaneria di Porto Torres che, ieri pomeriggio, ha convocato una riunione operativa con polizia, carabinieri e vigili del fuoco. Oggi l’attività riprenderà di primo mattino, un tratto di mare è stato suddiviso per settori per cercare di ottimizzare il lavoro. Sarà operativo l’elicottero.

Ultime speranze. I familiari e gli amici di Michele Peragallo si aggrappano alle ultime speranze. Provano a immaginare che l’uomo possa essersi allontanato volontariamente, che abbia scelto un periodo di pausa, forse ospite di qualcuno. Ma è una ipotesi che trova poco credito tra gli investigatori. Nessun segnale sembra portare in quella direzione. Telefonini e portafogli a casa, auto e moto parcheggiate, la barca in porto, i cani - ai quali teneva tanto - rimasti senza cibo. C’è qualcosa di strano in tutta la vicenda, soprattutto nessuno crede a un gesto disperato da parte di Michele Peragallo. In tanti, invece, sono sempre più convinti dell’incidente improvviso, proprio in quel mare che Michele amava tanto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative