La Nuova Sardegna

Sassari

«Mobilitare tutti per mandare via E.On»

di Gavino Masia
«Mobilitare tutti per mandare via E.On»

La commissione Industrializzazione e i sindacati usano toni accesi contro la multinazionale tedesca di Fiume Santo

15 febbraio 2013
2 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. La lotta contro lo strapotere della multinazionale E.On deve coinvolgere unitariamente tutto il territorio per costruire un’azione concreta che faccia rispettare gli accordi che salvaguardino i posti di lavoro e anche la dignità di essere orgogliosamente sardi.

Toni accesi e condanna unanime alla multinazionale tedesca ieri sera durante la riunione della commissione Industrializzazione convocata dal presidente del consiglio Carlo Cossu, alla presenza del segretario settore elettrico Uiltec Franco Peana e di quello Flaei Cisl Marcello Peralta, che ha prodotto anche una mozione urgente sulla vertenza E.On da sottoporre all'attenzione del consiglio comunale. Preso atto che l'azienda non ha presentato alcun piano di investimento nel territorio, e che oltre 159 persone stanno rischiando la perdita del proprio posto di lavoro (oltre la messa in mobilità a Fiume Santo di ulteriori 15 persone), la mozione impegna il sindaco «ad aderire a ogni azione promossa dalle istituzioni, dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori del territorio per far rispettare gli accordi annunciati nei protocolli d'intesa».

E si chiede formalmente al presidente Cappellacci di affrontare la vertenza sulle questioni energetiche legate alla società E.On, attraverso un tavolo industriale nazionale gestito dal ministero dello Sviluppo economico. «Di fronte a una chiusura totale della multinazionale - ha ribadito Beniamino Scarpa -, tutte le istituzioni hanno invitato E.On ad andarsene o vendere la centrale: la sua presenza nel territorio oltre a non essere gradita, è anche ostile in relazione al comportamento assunto in questi mesi». Per il sardista Pietro Madeddu bisogna studiare una soluzione affinché E.On venga messa alla porta: «Li abbiamo ospitati in casa nostra e non possono fare quello che vogliono». Luciano Mura ha invece ricordato che mentre Endesa aveva trasferito la sede legale a Fiume Santo, versando migliaia di euro nella casse della Regione, E.On ha trasferito le attività del gruppo alle società tedesche: «Chi doveva vigilare, ovvero la Regione, non ha mosso un dito per impedire l'ennesimo scippo». Toni Chessa ha proposto di chiudere per un giorno le porte della città a una manifestazione pubblica: «Un evento che coinvolga le scuole di ogni ordine e grado, partendo dalle Materne, perchè stiamo parlando di sviluppo sostenibile, di sviluppo energetico che guarda al domani». L'ultima novità, rivelata dal segretario Uiltec Franco Peana, dovrebbe vedere sindacato e azienda che provano una riconciliazione davanti al prefetto: «La data di lunedì forse è saltata, per noi resta da decidere se avviare percorsi di lotta con scioperi e altre iniziative mirate alla difesa di tutti i posti di lavoro interni ed esterni all'azienda».

In Primo Piano
Calcio Serie A

Al Cagliari non basta un gran primo tempo: finisce 2-2 la sfida con la Juve

di Enrico Gaviano
Le nostre iniziative