La Nuova Sardegna

Sassari

Nuova tecnica per l’aneurisma dell’aorta

di Pinuccio Saba
Nuova tecnica per l’aneurisma dell’aorta

L’equipe chirurgica del dottor Renzo Boatto ha adottato una metodologia che evita l’intervento a torace aperto

16 febbraio 2013
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PORTO TORRES. Per la prima volta un’equipe chirurgica sassarese ha effettuato un intervento su un aneurisma dell’aorta toracica grazie a una tecnica endovascolare. Cioè senza essere costretti ad aprire il torace.

L’aneurisma è la dilatazione di un vaso sanguigno (in questo caso il più grande del corpo umano), potenzialmente pericoloso perché può rompersi e causare una forte emorragia che nella maggior parte dei casi determina la morte.

In un intervento di chirurgia “tradizionale” viene sostituita la porzione danneggiata dell’aorta, con la tecnica endovascolare si procede quasi a un rafforzamento della parete del vaso sanguigno con il posizionamento di un supporto che viene assorbito dall’organismo e diventa parte integrante dell’aorta.

L’intervento è stato eseguito nei giorni scorsi dal dottor Renzo Boatto, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia Vascolare, in collaborazione con l’Unità operativa di Radiologia dell’azienda mista.

Per la sanità sassarese si tratta di un intervento innovativo, che riduce i disagi del paziente per il quale ci accorciano notevolmente i tempi di degenza, ma soprattutto evita un importante “trauma chirurgico” che comporta l’intervento tradizionale.

La tecnica adottata dalla squadra del dottor Boatto è quasi un’evoluzione di una procedura già utilizzata per gli interventi sull’aneurisma dell’aorta addominale, intervento quasi di routine nella sanità sassarese. «La procedura chirurgica – spiega il dottor Boatto – consiste nel posizionamento di una endoprotesi attraverso l’arteria femorale che esclude il flusso del sangue dalla sacca aneurismatica, evitando l’intervento tradizionale a torace aperto e la sostituzione dell’aorta toracica. Eseguiamo da anni questo tipo di intervento sull’aorta addominale, mentre a Sassari non era stato eseguito sull’aorta toracica».

Si tratta quindi di un passo avanti per la chirurgia vascolare del Sassarese, reso possibile anche grazie al rapporto di collaborazione con la Chirurgia Vascolare del “San Camillo” di Roma e del dottor Carlo Coscarella che ha presenziato alla prima operazione portata a termine a Sassari.

«Sono soddisfatto – aggiunge Renzo Boatto – perché grazie a questo primo passo spero si possa garantire interventi di questo tipo anche in urgenze, soprattutto in pazienti con rotture traumatiche, frequenti negli incidenti stradali e spesso fatali, che oggi richiedono trasferimenti complessi presso altre strutture, con ulteriori ritardi dei tempi di intervento».

Secondo il responsabile della Chirurgia vascolare dell’azienda ospedaliera, una volta perfezionata la metodica e con un’adeguata fornitura di protesi, sarebbero possibili sia gli interventi programmati, sia quelli richieste dalle emergenze.

Ma c’è un altro aspetto che sembra rendere orgoglioso Renzo Boatto. «L’equipe con la quale ho effettuato l’intervento e che lavora con me quotidianamente – sottolinea – è formata interamente da “giovani chirurghi”, più idonei e aperti all’innovazione, sui quali ritengo sia giusto investire per il futuro di una chirurgia che sia nel contempo moderna e ambiziosa».

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