La Nuova Sardegna

Sassari

I tre milioni in fumo della Coop Azzurra

di Elena Laudante
I tre milioni in fumo della Coop Azzurra

Edilizia e fondi pubblici: undici imputati in aula accusati di false fatture, malversazione e truffa a una ventina di soci

20 febbraio 2013
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SASSARI. I Comuni di Alghero, Ozieri e Buddusò avevano dato loro fondi pubblici per oltre 3 milioni di euro, ma secondo le indagini della Finanza quei denari non erano stati utilizzati dai vertici della Coop Azzurra per costruire case d’edilizia pubblica.

Il pm Gianni Caria accusa oggi alcuni degli ex amministratori di essersi appropriati di quasi tutta la cifra, poco più di 2,9 milioni di euro, nascosti nei meandri della contabilità attraverso un giro di false fatture. In gioco di prestigio con soldi incassati e poi scomparsi, sarebbero state truffate oltre venti persone, cioè i soci della cooperativa, alcuni dei quali ieri hanno affollato il corridoio del Tribunale, davanti all’udienza preliminare a carico di 11 imputati. A vario titolo, gli ex amministratori rispondono di emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta, malversazione, truffa, appropriazione indebita e false comunicazioni sociali in danno dei soci. Davanti al giudice dell’udienza preliminare Antonello Spanu alcune delle persone offese avrebbero voluto costituirsi parte civile, ma un difetto di notifica della fissazione dell’udienza ha costretto il gup a rinviare le questioni preliminari al 23 aprile.

In quella data dovranno presentarsi gli imputati Mario Giovanni Maria Murru, 62 anni di Sassari, considerato ex amministratore di fatto della coop; Raimonda Contu, 58 anni, presidente del consiglio d’amministrazione tra il 2001 e il 2003, il successore (fino al 2006) Francesco Murru, 57, Salvatore Marcello Contu, 51 anni di Ozieri, vicepresidente del Cda tra il 2007 e il 2009, Giovanni Maria Torru, 59 anni di Oschiri, presidente della coop tra il 2006 e il 2009, Pier Mario Tedde, 53 di Ardara, nel Cda dal 2004; e poi Antonio Lias, 52 anni, presidente del collegio sindacale tra il 2001 e il 2003, Alessandro Carta, 55 anni di Oschiri, ex sindaco come Tommaso Solinas, 61 di Pattada, e Luigi Conti, sassarese di 38 anni, tecnico, imputati per aver indicato nelle dichiarazioni dei redditi e Iva degli anni 2006, 2007, 2008 elementi passivi per la Procura fittizi, perché derivanti da fatturazioni per operazioni considerate inesistenti, emesse da Giuseppe Francesco Murru (che risponde dello specifico reato), 32 anni, imprenditore difeso dai legali Gianluigi Poddighe e Paola Doro.

Tutti, poi, sono imputati di malversazione e appropriazione indebita per i 3 milioni di soldi pubblici incassati e finiti nel nulla, e poi truffa ai soci. Avrebbero fatto loro credere, sempre attraverso le fatture sospette, che il costo di ogni appartamento era lievitato da 119mila euro a 190mila a causa della revisione dei prezzi del materiale impiegato. Ma alle denunce poi esaminate dai finanzieri, la sovrafatturazione sarebbe servita solo a creare un tesoretto da quasi tre milioni, che poi è la cifra sottratta alle casse della società cooperativa.

L’avvocato Poddighe - difensore degli imputati con i colleghi Ivano Iai, Nicola Satta, Enrico Cossu - è certo di poter provare l’estraneità dei suoi assistiti alle accuse, anche perché i documenti si riferirebbero, assicurano, a transazioni realmente avvenute. Non la pensano così gli almeno venti soci, che si costituiranno parte civile con i legali Nicola Lucchi, Claudio Montalto, Andrea Piredda, Roberto Mannuzzu, Luciano Sechi, Gianluca Giordo. Tra le persone offese che avrebbero diritto a chiedere i danni è indicato anche il ministero dell’Economia, perché i soldi spariti dalla coop sono, appunto, fondi pubblici.

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