La Nuova Sardegna

Sassari

La doppietta non era sua: allevatore assolto

Torralba: nell’azienda fu trovato un fucile ma in appello l’imputato ha dimostrato la sua innocenza

27 febbraio 2013
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SASSARI. Nella sua azienda di Torralba i carabinieri avevano trovato una doppietta smontata, custodita in una busta nascosta all’interno di un capannone frequentato prevalentemente da lui. Ma dopo la condanna in primo grado, la Corte d’appello di Sassari ha stabilito che Salvatore Pirisi, 40 anni, con quell’arma detenuta illegalmente (e con matricola abrasa) non c’entrava nulla. Ecco perché Pirisi, difeso dagli avvocato Marco Palmieri e Agostinangelo Marras, è stato assolto con formula piena dai reati di detenzione illegale di armi e ricettazione: per non aver commesso il fatto. Vuol dire che l’arma, in quel posto, ce l’aveva messa qualcun altro, come da lui sostenuto, anche perché ad avvertire i carabinieri di Bonorva, il 13 aprile 2011, era stato un informatore anonimo che aveva indicato con precisione il luogo di custodia. Allora Pirisi, allevatore, era stato arrestato in flagranza di reato, perché in quel capannone ci entrava solo lui, che abitava poco lontano da lì assieme agli anziani genitori.

Inizialmente gli indizi sembravano convergere verso una sua responsabilità, anche se fin dall’arresto - durante l’interrogatorio di convalida - Pirisi aveva accennato ad alcuni conflitti tra parenti che potrebbero aver generato un tentativo di vendetta. Aveva parlato del tentativo di un parente di “incastrarlo”, ma all’epoca gli elementi non gli davano ragione. Al processo di primo grado, celebrato in rito abbreviato, era stato condannato per entrambi i reati contestati a 1 anno e 6 mesi di reclusione (pena sospesa) e 500 euro di multa. Ma pochi giorni fa, in seguito all’appello dei legali Marras e Palmieri, i giudici di secondo grado hanno capovolto quella decisione e mandato assolto Pirisi con formula piena. Non è chiaro, comunque, chi abbia messo l’arma nel suo capannone.

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