La Nuova Sardegna

Sassari

Energia, Cossoine chiede nuove strategie

Energia, Cossoine chiede nuove strategie

Ennesimo “no” del comitato contro la megacentrale termodinamica. La palla passa al referendum

05 marzo 2013
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COSSOINE. Un altro “No” convinto al termodinamico di Su Padru è scaturito dall’assemblea convocata dal Comitato di Cossoine e dal Wwf. Un “no”, questa volta, non dettato da valutazioni tecniche sul progetto, o da dettagli ragionieristici su singole voci economiche, ma motivato da una visione strategica del governo dell’energia e del territorio, che è l’esatta antitesi di una simile impresa. A pronunciarlo, Ignazio Camarda, docente di Botanica alla Facoltà di Agraria dell’università di Sassari, Marcello Madau, archeologo e docente di Beni culturali e ambientali all’Accademia delle Belle arti di Sassari, Mauro Gargiulo, responsabile del settore energie rinnovabili del Wwf Sardegna. Con il rinforzo di Gian Mario Senes, sindaco di Bonorva, Antonello Licheri, già presidente della commissione per l’Agricoltura e la tutela dell’ambiente del consiglio regionale, Tore Virgilio, del gruppo di minoranza di Cossoine, e di tutti gli altri interventi all’assemblea, oltre che della gente, ogni volta incredibilmente numerosa, di Cossoine. Al centro del dibattito, i temi di “energia e democrazia”, “beni comuni”, “visione globale del territorio”, “identità e dignità” dei luoghi e delle popolazioni. Ignazio Camarda ha parlato della crisi delle fonti energetiche tradizionali e della “invasione” delle energie alternative, che però spesso di “verde” hanno solo il bollino. «Così la Sardegna – ha aggiunto Camarda – diventa terra di conquista, con la distruzione, per sempre, della buona terra che invece dovrebbe servire per l’autosufficienza alimentare». Marcello Madau ha mostrato una conoscenza profonda dei luoghi di cui si parlava, «paesaggi straordinari, che mi hanno sempre emozionato», ha detto. «Un paesaggio parlante – ha aggiunto Madau –, che va conservato nella sua integrità storica, culturale, antropologica».

E ha citato la Convenzione europea del paesaggio, il docente di Beni culturali e ambientali, ricordandone l’art. 1, che definisce il paesaggio come «una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni». Una risorsa da tutelare, dunque, in quanto “bene comune”. Ed uno degli strumenti, ha concluso Madau, potrebbe essere la costituzione dei “Consigli dei beni comuni” da impegnare in ciascuna località e da mettere in rete per un coordinamento regionale. Mauro Gargiulo ha schierato il Wwf senza se e senza ma contro il progetto del termodinamico di Su Padru, e ha ricordato gli innumerevoli progetti realizzati o in corso di realizzazione in Sardegna, per concludere che «ci stanno coprendo con un mantello di centrali».

Gian Mario Senes, sindaco di Bonorva, ha parlato della decisione unanime del suo consiglio comunale, contro l’altra megacentrale termodinamica da 50 Mwe che si vorrebbe realizzare fra Bonorva e Giave. «Abbiamo ritenuto di dover fare una scelta di responsabilità e di dignità – ha detto Senes – perché noi abbiamo il mandato per governare il territorio». Alfredo Unali, sindaco di Cossoine, ha affermato che la sua maggioranza ha dovuto “fare la vacca” (passare nei sentieri stretti per prima, aprendoli per gli altri e allo stesso tempo pungendosi). Da qui la scelta della “neutralità” e la delega ai cittadini per la decisione attraverso il referendum.

Nel dibattito sono intervenuti ancora, Silvio del comitato “Su Carraxu” di Cagliari, Antonello Licheri, Tore Virgilio, Mario Fancellu, Antonello Spanu e Salvatore Sechi.

Mario Bonu

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