La Nuova Sardegna

Sassari

Poche barelle, Pronto soccorso nel caos

di Gabriella Grimaldi
Poche barelle, Pronto soccorso nel caos

Lettini fuori uso non sostituiti e le ambulanze con il paziente a bordo restano bloccate, anche per ore, prima del ricovero

06 marzo 2013
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Ci sono stati momenti, ieri pomeriggio, in cui non sarebbe stato possibile inviare ambulanze per eventuali emergenze. Sì, perché i mezzi del 118 e quelli convenzionati erano tutti bloccati nel parcheggio del pronto soccorso per un motivo inimmaginabile: il presidio di viale Italia non ha abbastanza barelle per “ospitare” i pazienti in attesa di essere visitati e nel caso ricoverati. L’unica soluzione è lasciare i malati sul lettino dell’ambulanza con la conseguenza che quest’ultima rimane “in ostaggio” anche per ore fino a che la barella non sia libera.

Una situazione che va avanti da qualche tempo e che nei giorni scorsi ha creato diverse situazioni di emergenza nell’emergenza. La centrale del 118 si è vista costretta a reclutare anche mezzi che hanno sede nei paesi del circondario mentre dal pronto soccorso vengono inviate continue e pressanti richieste di aiuto alla direzione sanitaria per porre rimedio a una situazione che ha dell’assurdo.

«Oggi ce la siamo vista brutta – dice la direttrice del pronto soccorso del Santissima Annunziata Mariella Mele –. C’erano poco meno di dieci ambulanze bloccate qui davanti mentre noi cercavamo di sistemare i pazienti. Il problema delle barelle si fa sentire ancora di più quando nei reparti dove le persone vengono ricoverate non ci sono immediatamente i letti disponibili. Ecco che i pazienti in quel caso devono attendere che si liberi il posto o di essere ospitati temporaneamente in un altro reparto. Sempre con l’utilizzo della nostra barella oppure di quella dell’ambulanza. Tutto si complica quando si registrano tanti accessi contemporaneamente. Qualche ora fa, con 40 pazienti in attesa di accertamento di cui 19 codici gialli, abbiamo dovuto ricorrere alla generosità dei reparti vicini che ci hanno prestato lettini in modo da poter liberare alcune delle ambulanze». Così, almeno il mezzo che era stato chiamato da Ploaghe per effettuare un soccorso a Sassari, è tornato alla base per eventuali chiamate. Anche alla centrale del 118 la preoccupazione è forte. In una situazione normale con quattro mezzi più un’ambulanza medicalizzata si riesce a garantire il soccorso nell’area cittadina. Tutto salta se le vetture rimangono bloccate al pronto soccorso. «Si è arrivati al punto, la settimana scorsa – dicono dagli uffici – di inviare sul luogo di un incidente stradale piuttosto serio l’ambulanza medicalizzata senza barella (perché era rimasta in ospedale) con un’altra “di scorta” con la barella all’interno. In questo modo è arduo garantire il servizio».

Il problema a prima vista non sembrerebbe così difficile da risolvere visto che la richiesta di nuove barelle è stata fatta per tempo. Ne servono almeno dieci nuove e occorre che le altre vengano sottoposte a manutenzione. «Si tratta di presidi soggetti a una pesante usura – dice ancora la responsabile dottoressa Mele –, con 25 barelle saremmo a posto ma purtroppo in questo periodo diverse barelle sono andate fuori uso e altre sono a riparare».

In attesa che arrivino quelle richieste bisogna sperare che gli accessi al pronto soccorso non raggiungano picchi come quello di ieri. Fatto piuttosto difficile, dicono gli addetti, perché si tratta di un periodo a rischio viste le ondate di sindromi influenzali. Va bene che le risorse nella sanità sono limitate ma sarebbe auspicabile, ad esempio se si è stati vittima di un incidente stradale, poter essere curati sdraiati su un lettino.

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative