La Nuova Sardegna

Sassari

l’indagine della dda

Gioielliere rapito a Sorso: non fu sequestro estorsivo

SASSARI. Nessun sequestro di persona a scopo di estorsione, al massimo un rapimento giustificato dallo scopo di mettere a segno una rapina. È questo l’esito della prima indagine effettuata dalla...

07 marzo 2013
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SASSARI. Nessun sequestro di persona a scopo di estorsione, al massimo un rapimento giustificato dallo scopo di mettere a segno una rapina. È questo l’esito della prima indagine effettuata dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari su quanto avvenuto al gioielliere Giovanni Antonio Serra, 68 anni, prelevato da tre banditi nella sua casa a Li Butangari, vicino alla strada Buddi Buddi che collega Sassari e Platamona, il 6 marzo 2012. Il gioielliere stava rientrando a casa da Sassari, dove ha la sua attività, quando era stato sorpreso dai tre, appostati vicino all'abitazione, portato via in auto, per poi essere abbandonato nella vettura, lasciata a Santa Maria di Pisa. Dopo mesi di accertamenti, la Dda ha trasmesso gli atti nuovamente alla Procura di Sassari, che procede per sequestro semplice, a scopo di rapina. Vuol dire che la magistratura distrettuale ha escluso che i tre banditi, finora non individuati, avessero preparato il rapimento di Serra per poi chiedere il riscatto alla famiglia. (e.l.)

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