La Nuova Sardegna

Sassari

Oculista sotto accusa l’Ateneo non sarà in aula contro Carta

di Elena Laudante
Oculista sotto accusa l’Ateneo non sarà in aula contro Carta

SASSARI. L’Università di Sassari non intende costituirsi parte civile contro l’ex ordinario di Oculistica, Francesco Carta, accusato di aver provato a favorire il figlio Arturo «ritagliando sulla sua...

13 marzo 2013
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SASSARI. L’Università di Sassari non intende costituirsi parte civile contro l’ex ordinario di Oculistica, Francesco Carta, accusato di aver provato a favorire il figlio Arturo «ritagliando sulla sua esperienza professionale» il bando per il posto che lui stava per lasciare, poco prima della pensione. E se sulla selezione del 2008 per individuare chi dovesse guidare anche la Clinica Oculistica (prima diretta appunto da Carta senior) pende l’ombra della “successione dinastica”, l’Ateneo non intende partecipare all’eventuale processo contro Carta, nonostante sia individuato come persona offesa. La decisione è stata assunta in forma scritta, attraverso due delibere di Consiglio d’amministrazione e Senato accademico. Carta è in pensione.

All’udienza preliminare che si è aperta ieri davanti al giudice Antonello Spanu, non si è costituito nemmeno il ricercatore che aveva fatto scattare l’inchiesta della Procura, Antonio Pinna, sassarese di 40 anni, che a quel concorso aveva partecipato e, manco a dirlo, si era posizionato dopo il figlio dell’ex professore, prima che il Tar annullasse tutto. Per conto di Pinna in aula c’era l’avvocato Pierluigi Carta in qualità di legale di persona offesa: può depositare memorie e assistere all’udienza, ma non chiedere eventuali provvisionali. Ha tempo fino alla prima udienza del processo per decidere se costituirsi parte civile o meno, perché a far scattare la denuncia non sarebbe stato il rapporto con il professor Carta, peraltro buono, ma una certa intolleranza al “metodo” che trasparirebbe da questa inchiesta.

Ieri il pm Carlo Scalas ha ribadito al gup la necessità che l’imputato, nato a Salerno 74 anni fa, accusato di tentato abuso d'ufficio, finisca sotto processo. «Deve essere rinviato a giudizio», ha sostenuto il magistrato. E la strada processuale più probabile sembra essere questa, visto che i difensori di Carta, i penalisti Giuseppe Conti e Paolo Spano, non hanno nemmeno preso in considerazione la possibilità di scegliere il rito abbreviato. Anche perché l’accusa è controversa, e punta sulla mancata astensione di Carta durante la votazione della delibera del Consiglio di facoltà di Medicina dell’aprile 2008 che ha approvato la richiesta di procedura di valutazione dei candidati, ma su un contenuto scientifico che lui stesso avrebbe proposto. I suoi difensori confidano sul fatto che un dibattimento possa offrire al professore la possibilità di chiarire la sua posizione e allontanare da sé lo spettro di aver provato a ritagliare un posto sicuro, e molto autorevole, per suo figlio, Arturo (mai indagato), attualmente ricercatore all’Università di Pavia.

Secondo le indagini della Procura, fu proprio Carta a segnalare all’allora preside di Medicina, Giulio Rosati, la carenza di un posto di professore associato di Oculistica, visto che lui stava per andare in pensione. Fin qui, come da procedura. Ma poi Carta ha indicato pure - così ammette Rosati in Procura, il 9 agosto 2012 - la tipologia di impegno didattico e scientifico relativa alle malattie dell’apparato visivo: una patologia particolarmente rara, quasi assente in Sardegna, e delle quali il figlio Arturo è uno dei pochi conoscitori a livello nazionale. Era ovvio, a quel punto, che la successiva commissione scegliesse lui. Prima che il Tar, il 20 marzo 2012, annullasse tutto. Sulla richiesta di rinvio a giudizio il gup decide il 29 aprile.

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