La Nuova Sardegna

Sassari

Comune in tribunale per un rigagnolo che allaga Eurospin

di Vincenzo Garofalo
Comune in tribunale per un rigagnolo che allaga Eurospin

Sassari, la società titolare del supermercato chiede i danni. Il titolare: «Il Calamasciu esonda da anni, siamo disperati»

17 marzo 2013
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SASSARI. Stanchi di dover contare i danni e svuotare i loro locali dall’acqua ogni volta che piove a dirotto, i titolari della Nord Sardegna Discount, proprietari del supermercato Eurospin a Predda Niedda, hanno fatto causa al Comune di Sassari per le continue esondazioni del rio Calamasciu.

Rivolgendosi al tribunale, la Nord Sardegna Discount non esige semplicemente che Palazzo Ducale paghi i danni subiti dall’azienda a causa delle esondazioni dal 2010 a oggi, ma chiede ai giudici la nomina di un consulente tecnico d’ufficio che indichi una volta per tutte «le misure tecniche necessarie da adottare per evitare la situazione di imminente pericolo derivante da possibili esondazioni del Calamasciu».

Insomma, visto che in tanti anni l’amministrazione comunale non è riuscita a mettere in sicurezza un rigagnolo che da decenni è l’incubo degli imprenditori che operano nella zona industriale di Predda Niedda sud, che sia il Tribunale a indicare a Palazzo Ducale gli interventi necessari per risolvere la situazione. L’udienza di comparizione davanti al giudice del tribunale civile è fissata per mercoledì prossimo, e la giunta comunale ha deliberato nei giorni scorsi di resistere in giudizio.

«Prima le esondazioni avvenivano solo in occasione di piogge eccezionali, ma negli ultimi anni il rio straripa almeno sei volte a stagione e per noi è una tragedia», spiega il titolare della Nord Sardegna Discount, Giuseppe Mura. «Negli uffici l’acqua arriva alle ginocchia, rovina le strutture edili, manda in malora la mobilia e distrugge documenti. Senza contare che è a rischio la produttiva di tante aziende e la sicurezza dei loro dipendenti», continua l’imprenditore. «Noi vorremmo semplicemente continuare a lavorare qui dove abbiamo la nostra azienda e le nostre strutture, e non essere costretti a spostarci. Vorremmo che chi di dovere intervenga per metter in sicurezza il corso d’acqua e cancellare una volta per tutte il pericolo di esondazioni».

Gli straripamenti del rio Calamasciu sono storia vecchia: già negli anni passati numerosi imprenditori avevano denunciato a più riprese la pericolosità del fiumiciattolo e i danni subiti a causa delle continue esondazioni. Nel 2008 i carabinieri del Nucleo operativo ecologico denunciarono alla Procura il dirigente del settore Lavori pubblici del Comune e i vari direttori che si erano succeduti alla guida del Consorzio della zona industriale fin dal 1994, per lo stato di abbandono e di pericolo in cui versava il rio Calamasciu.

La situazione non è mai stata risolta, e ora il pericolo si ripete: «Il Comune ha portato a termine tutti gli studi e le analisi sulla pericolosità del rio Calamasciu ed è stato aggiornato il Pai (Piano di assetto idrogeolico) – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Salvatore Demontis –. Al momento non sono in programma interventi da parte del Comune, anche perché ci sono in corso valutazioni in merito alle responsabilità sullo stato di rischio del rio. In diversi punti il corso d’acqua risulta tombato, evidentemente in maniera non idonea, con operazioni che non sono state fatte dall’amministrazione comunale».

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