La Nuova Sardegna

Sassari

“A Manca”, accusa e difesa a confronto

di Daniela Scano
“A Manca”, accusa e difesa a confronto

Domani udienza preliminare a Cagliari dieci anni dopo l’apertura dell’inchiesta sulla presunta associazione sovversiva

18 marzo 2013
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. “A Manca pro indipendentzia” era l’incubatrice di un’associazione sovversiva oppure, come sostengono da sempre i suoi militanti, si trattava di un movimento politico pacifico ma sgradito alle istituzioni nazionali perché accendeva (e continua ad accenendere) i riflettori sulla Sardegna e sui suoi problemi? È difficile che il gup Giuseppe Pintori possa rispondere subito a questa domanda, ma di certo da domani la sua aula di udienza diventerà il luogo del primo vero confronto tra accusa e difesa sui retroscena di un caso giudiziario che sta per svoltare il giro di boa del decennio dall’apertura delle indagini. E che ancora non è arrivato a una sentenza di primo grado.

Si apre domani a Cagliari (tribunale competente perché si tratta di una inchiesta della Direzione distrettuale antiterrorismo) l’udienza preliminare con diciassette imputati di “associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico”. Questo il reato principale, corredato di una miriade di piccoli e grandi attentati messi a segno tra il 2002 e il 2004 nel Sassarese, in Gallura e nel Nuorese. In mezzo ci sono tutte le esplosioni rivendicate da un gruppo che secondo l’accusa altro non era che il braccio di una mente decisa a seminare la paura. Tra le contestazioni ci sono anche una valanga di lettere minatorie, contenenti proiettili e messaggi inquietanti, ricevute nello stesso periodo da politici e rappresentanti delle istituzioni.

Domani il gup Pintori dovrà esaminare due tesi inconciliabili. Da una parte ci sarà il pubblico ministero Paolo De Angelis, che chiede il rinvio a giudizio di tutti gli imputati. Tra questi spicca il nome di Bruno Bellomonte, 64 anni, il ferroviere sassarese coinvolto in una inchiesta nazionale sul terrorismo e assolto dalla corte d’assise di Roma. Dall’altra parte della scena giudiziaria ci saranno gli avvocati degli imputati, gran parte dei quali sassaresi: Marco Aldo Alessandrini, 43 anni, nato a Genova e residente a Osilo; Stefania Bonu, 35, sassarese; Salvatore Sechi, 41, di Bonorva; Salvatore Nurra, 38, sassarese; Massimiliano Nappi, 45, sassarese; Marco delussu, 38, di Nuoro; Alessandro Sconamila, 38, di Macomer; Emanuela Sanna, 38, di Sassari; Roberto Loi, 43, sassarese; Pierfranco Devias, 34, sassarese;Marco Peltz, 44, di Sassari; Francesco Ferdinando Marmotta, 58, di origini abruzzesi ma residente a Siniscola; Franca Dessena, 44, di Nuoro; Marcello Gonario Delussu, 41, di Nuoro; Giorgio Devias, 33, di Nuoro; Mauro Mereu, 6, di Orgosolo.

La Dda ha citato 34 persone offese: istituzioni e politici, ma anche sindacalisti vittime di bombe o destinatari di lettere con i proiettili. Ci sono la Confindustria e la prefettura di Nuoro, la Toro Assicurazioni di Sassari, la filiale sassarese della Banca San Paolo, il Mc Donald’s di Oristano, il municipio di Arzachena, la sede della Cisl di Cagliari, i municipo di Olbia, il Bagaglino di Stintino, il celebre Smaila’s di Poltu Quadu, l’industriale nuorese Riccardo Devoto. E poi i politici: Mauro Pili, Italo Masala, Giorgio La Spisa, Gianfranco Anedda, Carlo Jean, Bruno Murgia, Ignazio Manunza.

Ancora non si conoscono le strategie della difesa. Il processo, se il gup deciderà il rinvio a giudizio, dovrebbe essere processato a Sassari o a Nuoro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative