La Nuova Sardegna

Sassari

Medicina, è guerra per le iscrizioni

di Gabriella Grimaldi
Medicina, è guerra per le iscrizioni

Gli studenti che avevano fatto ricorso contro il test oggi si presenteranno in segreteria per chiedere la matricola

29 marzo 2013
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SASSARI. «Noi questa immatricolazione ce la prenderemo a tutti i costi e siamo disposti a lottare con le unghie e con i denti per far valere i nostri diritti». Non c’è più spazio per la mediazione nella vicenda che vede coinvolti 48 studenti universitari che avevano sostenuto senza successo il test per accedere al numero chiuso di Medicina e che oggi, in base a una sentenza del Tar regionale del 15 marzo, potrebbero iscriversi in soprannumero.

Il condizionale è d’obbligo, però, perché a quanto pare l’università, che intanto ha presentato istanza per la sospensione cautelare del provvedimento, non intende accettare le richieste dei ragazzi. Per tutta risposta questi ultimi stamani si presenteranno in massa alla segreteria di Medicina per chiedere di ricevere il loro numero di matricola «così come d’altra parte è stabilito dalla sentenza del Tar – dice Antonio Pala che in questa vertenza fa da portavoce ai colleghi –. Si tratta di un provvedimento emesso dai magistrati nel quale è scritto a chiare lettere che l’ente resistente è obbligato a iscriverci in soprannumero. Questo a prescindere dall’istanza di sospensione su cui il Consiglio di Stato si potrebbe pronunciare anche tra un mese. Ecco perché pretendiamo l’iscrizione subito. Soltanto così potremo finalmente dedicarci allo studio invece di impiegare il tempo a consultare codici e sentenze».

L’ascia di guerra è stata disseppellita martedì sera quando gli studenti che avevano presentato ricorso al Tar contro il test che secondo loro, come poi è stato riconosciuto dagli stessi giudici, violava il principio dell’anonimato dei partecipanti, sono venuti a sapere che il Consiglio di Amministrazione dell’università aveva deliberato di impugnare la sentenza e ricorrere in secondo grado al Consiglio di Stato perché, si legge in una nota inviata dal rettore Attilio Mastino nella giornata di ieri, «considerato il parere dell’Ufficio legale il Cda ha ritenuto che ci siano i presupposti per impugnare la sentenza».

Ieri in mattinata gli studenti si sono presentati in rettorato e sono stati ricevuti dal Magnifico per chiedere ancora una volta l’iscrizione prescritta dal provvedimento del Tar. L’esito però è un nulla di fatto perché l’ateneo sostiene che bisogna attendere il responso del Consiglio di Stato sull’istanza cautelare. Inutile, in poche parole, procedere all’iscrizione quando magari tra un mese si renderà necessario “cancellare” i ragazzi dalla facoltà di Medicina.

«Noi ci sentiamo presi in giro – dicono loro – e non capiamo perché il Consiglio di amministrazione abbia sentito la necessità di occuparsi di una questione come questa, mettendo addirittura in discussione il pronunciamento dei giudici. La sentenza parla chiaro: l’università è obbligata ad accettare la nostra iscrizione e d’altra parte, se così non fosse, subiremmo un gravissimo danno perché di fatto perderemmo un anno di studi».

Insomma, c’è da prevedere tempesta mentre il rettore ci tiene a rimarcare che l’università, in sede di test, si è limitata a seguire pedissequamente le prescrizioni del ministero.

Intanto all’appuntamento di oggi in facoltà saranno presenti quasi tutti i giovani che hanno presentato ricorso e, garantiscono, se l’iscrizione non verrà accettata, ci vorrà il carro attrezzi per spostarli dalla “loro” facoltà.

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