La Nuova Sardegna

Sassari

Colpo da 100mila euro in gioielleria

di Gianni Bazzoni
Colpo da 100mila euro in gioielleria

Rapina da Taviani in via dei Mille: tre rapinatori armati di pistola hanno legato l’anziano titolare e svuotato la cassaforte

30 marzo 2013
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SASSARI. Colpo da oltre 100mila euro, ieri sera, nella gioielleria Taviani di Maria Luigia Romussi, in via dei Mille 62. Tre banditi con il volto coperto e armati di pistola sono entrati alle 19.15 e hanno minacciato l’anziano titolare, Riccardo Taviani di 70 anni. L’uomo è stato costretto ad aprire la cassaforte, quindi legato con delle fascette di plastica (di quelle utilizzate per fissare i cavi elettrici) e fatto sdraiare per terra.

I banditi, uno dei quali aveva un marcato accento sardo, hanno preso buona parte dei gioielli presenti nella cassaforte e poi si sono allontanati. L’allarme è scattato poco più tardi, quando il titolare della gioielleria è riuscito a liberarsi e a chiamare la centrale operativa del 113. Sul posto sono arrivati gli agenti della sezione volanti e quelli della squadra mobile della questura, gli specialisti della Scientifica.

È cominciata la caccia ai rapinatori dopo i primi elementi raccolti e scaturiti essenzialmente dalla testimonianza del gioielliere. Nessun testimone, infatti, ha assistito alla rapina e neppure alla fuga dei banditi. È cominciata la fase dei rilievi, acquisita la registrazione delle telecamere del sistema di videosorveglianza della gioielleria che ha registrato tutta la fase della rapina: dall’arrivo dei tre finti clienti fino al momento della fuga.

La prima impressione degli investigatori è che possa trattarsi di professionisti. Non è escluso che prima di entrare in azione la banda abbia compiuto dei sopralluoghi e che, soprattutto, ieri sera abbia studiato con attenzione il momento opportuno per agire con il minimo rischio. La moglie dell’uomo era appena uscita per fare la spesa, il figlio Alberto era andato via da circa mezz’ora. Proprio in città erano state messe a segno in passato alcune rapine analoghe, sempre in gioiellerie, con le vittime legate proprio con delle fascette di plastica.

L’ultimo colpo risale al mese di novembre dello scorso anno. I rapinatori avevano scelto, in quel caso, una giornata fredda e piovosa, la fascia oraria del mattino. In viale Dante, alla gioielleria di Giovanni Maria Canu, si erano presentati in tre, armati di pistole, con cappellini, sciarpe e occhiali da sole. L’allarme improvviso di una vetrinetta aveva fatto modificare parzialmente il piano: i banditi, preoccupati, erano scappati via con un bottino di circa 50mila euro, ma l’obiettivo era di arrivare a una quota molto più alta. Nel 2003, la stessa gioielleria, era stata svaligiata durante la notte: i banditi si erano portati via gioielli per un valore di circa 500mila euro. Una banda di professionisti anche allora. Gli investigatori hanno cominciato a verificare i filmati delle telecamere, anche quelli della zona esterna, si valutano tutti gli elementi utili per cercare di dare un volto ai rapinatori del venerdì sera che sembrano non avere commesso errori.

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