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È ufficiale: il paese unito contro le megacentrali

È ufficiale: il paese unito contro le megacentrali

COSSOINE. Adesso è ufficiale, il paese è tutto unito contro la centrale termodinamica di Su Padru. Con due successive deliberazioni, il consiglio comunale ha preso atto del risultato del referendum...

06 aprile 2013
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COSSOINE. Adesso è ufficiale, il paese è tutto unito contro la centrale termodinamica di Su Padru. Con due successive deliberazioni, il consiglio comunale ha preso atto del risultato del referendum del 17 marzo, che ha visto il 90 per cento dei no alla centrale, e ha dichiarato lo stato di agitazione contro il progetto. È così avvenuta quella saldatura fra la società civile e la sua rappresentanza politica che il paese aspettava dal tempo. Che il clima e i toni fossero cambiati, lo si è capito fin da subito, dall’intervento del sindaco, Alfredo Unali. E ancora più chiaro è risultato dalla lettura fatta in aula del documento della maggioranza consiliare. «I cossoinesi – ha detto il sindaco – sono approdati a un referendum consultivo con una partecipazione straordinaria. Dalle urne fuoriesce ora un chiaro indirizzo di lotta alla centrale termodinamica, di difesa della propria vocazione agropastorale e la rivendicazione piena della tutela del territorio. La lotta contro la centrale termodinamica di Su Padru potrà assumere toni più o meno accesi, sempre all’interno del sano dibattito democratico, comunque non rassegnato ad una accettazione passiva degli eventi». Il documento della minoranza, letto dal capogruppo Salvatore Virgilio, ha ricordato la ferma opposizione al progetto fin dall’inizio, perché «ci rendemmo subito conto che quell’insieme di metallo e specchi, non solo avrebbe drasticamente modificato, per sempre, il futuro della nostra collettività e del territorio, ma, quel che è peggio, avrebbe divorato il passato, la memoria di ogni singolo cossoinese e quella collettiva di un intero paese del Nord della Sardegna. La mobilitazione per il no al termodinamico – ha ricordato Salvatore Virgilio - è unica nel suo genere, non solo nella storia del nostro paese, ma nella storia recente dell’intero Meilogu. Crediamo che oggi il nostro paese sia più forte, dopo i momenti di tensione e di oggettiva debolezza politica dell’istituzione comunale». Il documento del Comitato per il no, letto da Caterina Carboni, ha rivendicato «con orgoglio il valore di una battaglia che lo ha visto interprete dei sentimenti più profondi di dignità e di attaccamento alla terra dei cossoinesi». Il documento ha ripercorso poi le tappe di quella lotta, in cui «i cossoinesi hanno dato prova della loro straordinaria coscienza civica, e della loro indiscussa maturità collettiva». Il Comitato ha ribadito il proprio sostegno alle energie rinnovabili, ma il netto rifiuto di quelle che devastano il territorio e ha chiuso il proprio documento con lo slogan «Diciamogli che la nostra dignità non è in vendita. Per nessun prezzo».

Mario Bonu

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