La Nuova Sardegna

Sassari

Fonico per il cinema e il suono lo riporta nella sua Sardegna

di Luca Fiori
Fonico per il cinema e il suono lo riporta nella sua Sardegna

Piero Fancellu aveva lasciato l’isola sedici anni fa per studiare in Spagna e adesso è ritornato nell’isola per girare il film “Perfidia”

16 aprile 2013
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SASSARI. Se si chiede a un numero indefinito di sardi che per svariate ragioni vivono lontano dall’isola qual è il motivo principale della nostalgia, la ragione per cui tornerebbero volentieri a casa, ai primi posti ci sarebbe il mare, oppure il sole, il clima, la luce e così via.

Nessuno, però, tornerebbe mai per il suono. Quasi nessuno, perché l’eccezione esiste.

Si chiama Piero Fancellu, sassarese, 35 anni, professione fonico di presa diretta. Innamorato della musica, e di quella dal vivo in particolare, ancora ventenne Piero Fancellu si è spinto fino in Spagna per fare di questa sua passione un lavoro. Ha studiato a Madrid, lasciando il corso di Filosofia alla ricerca del suono perfetto. Nella capitale spagnola Piero Fancellu ha scoperto l’amore per il set. 

«Un amore a prima vista, dato che mi sono trovato a gestire il suono in presa diretta di un cortometraggio che doveva servire come prova di valutazione per la scuola che ho frequentato», spiega lui in un momento di pausa della lavorazione di “Perfidia”, il film che il regista Bonifacio Angius sta girando a Sassari e per il quale, a distanza di quasi sedici anni da quella scelta insolita, oggi Piero torna a casa per fare il suo lavoro.

In mezzo, una professionalità formata alla Scuola sperimentale di Roma, dove Piero Fancellu vive e lavora abitualmente, numerosi giri per l’Italia, le prime esperienze importanti, come “El futuro”, il film di produzione italiana della regista cilena Alicia Scherson, apprezzato al Sundance Festival, quello ideato e organizzato da Robert Redford, tanto per intenderci. «Tornare a Sassari per girare un film è stata davvero una bella sorpresa, un fatto che sinceramente non avevo messo in conto», racconta Piero Fancellu, che in Sardegna ha già lavorato l’anno scorso con Paolo Zucca per “Terza categoria”.

Evidentemente, è la sua conclusione, «si sta aprendo anche in Sardegna uno spazio interessante per il cinema, e in effetti ci sono un sacco di fattori per cui l’isola si presta a questa arte». Sarà il mare, il sole, la luce, il clima, i paesaggi. E per qualcuno, forse, sarà il suono.

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