La Nuova Sardegna

Sassari

Tribunale, budget da fame giudici pronti a quotarsi

di Elena Laudante

I 5mila euro di fondi per cancelleria non bastano per l’abbonamento alle Leggi i magistrati pensano a una colletta. E a Palazzo si centellinano anche gli spiccioli

22 aprile 2013
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SASSARI. Dal primo gennaio su molti atti è comparso un numero scritto a penna, sopra la data impressa dal timbro. Perché molti timbri sono fermi al 2012: decennali, risalgono al 2002, e ora andrebbero buttati. Ma non ci si può permettere di farlo. Quindi in attesa che arrivino quelli nuovi, si fa di necessità virtù: dal primo gennaio 2013, il 3 si scrive a penna sopra il 2 finale.

Di accorgimenti come questo se ne scoprono tanti al Tribunale di via Roma, dove la spending review non è certo una novità e la crisi ha un indicatore peculiare: il numero di fogli riciclati. Vista la magra dotazione di fondi dal ministero della Giustizia per questo 2013, l’ufficio che si occupa della ragioneria ha dovuto scegliere: o si rinnova il “parco” timbri (costo: non oltre 100 euro) oppure si comprano nuovi faldoni, merce rara e preziosa nelle cancellerie dove gli impiegati si destreggiano, letteralmente, tra fascicoli sfusi e forse a rischio smarrimento.

Basta una cifra a dare l’idea di come solo una gestione da formichina (o da madre di famiglia) consenta di non chiudere baracca. Quest’anno Roma ha inviato al Tribunale - per tutte le spese di cancelleria, carta, toner e stampanti - 10mila euro. E tutti incasellati in capitoli di spesa rigidi, che non consentono spostamenti di risorse da una posta all’altra, ad esempio nel caso la carta si consumi prima del toner. Sui fogli per fotocopie e stampe tanto si è scritto e ormai il dicastero di Paola Severino ha capito di non poter risparmiare: metà dei fondi 2013 sono destinati alla cellulosa. Ma sul resto, la cinghia è sempre più stretta. Così si arriva al paradosso che in una casa del Diritto come un tribunale dev’essere, quest’anno non è stato ancora rinnovato l’abbonamento per i giudici al data base Leggi dello Stato, importante quasi quanto i codici. E se i volumi aggiornati delle norme civili e penali ormai ognuno se li compra da sé, presidente del Tribunale compreso, quell’archivio digitale è una spesa che sul singolo magistrato peserebbe: va dai 500 ai 1.200 euro, in base ai servizi richiesti, mentre di solito il Tribunale ne compra uno per tutti. «Ci dobbiamo pensare bene prima di rinnovare l’abbonamento», spiega il presidente Pietro Fanile. Lui ha rinunciato alla stampante in ufficio per spostarla in una cancelleria dove nel frattempo la macchina si era bloccata, causa esaurimento toner. E allora i giudici stanno pensando di fare una colletta per collegarsi alle Leggi dello Stato, e non restare indietro in un aggiornamento che non è solo teorico per chi la giustizia la amministra tutti i giorni. Quanto al toner, da mesi alcuni fotocopiatori e stampanti sono fermi, perché nel 2012 non sono bastati 1.200 euro. Quest’anno gli euro stanziati sono 1.400. Ridicolo il budget per la manutenzione dell’”auto blu”, una Grande Punto che trasporta fascicoli al giudice di pace e alla Corte d’appello: 150 euro. Per fortuna la revisione è costata solo 70. E la rilegatura delle sentenze, ormai, è un ricordo di tempi andati.

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